Polveri sottili alle stelle anche senza le auto in giro

Lunedì 30 Marzo 2020
SMOG
ROVIGO Dopo giorni e giorni di tregua da parte dello smog, venerdì e sabato il livello dei Pm10 è schizzato alle stelle. Già il 27 marzo era stato raggiunto un picco di 96 microgrammi di polveri sottili per metro cubo d'aria, ma il giorno successivo è ulteriormente cresciuto a 119 microgrammi, il dato più alto finora raggiunto per quest'anno. Si tratta di due valori molto alti che durante questo autunno-inverno erano stato raggiunti poche volte durante la seconda metà di gennaio, quando, da dopo l'Epifania, si è ripetutamente entrati e usciti dall'allerta Arancione a causa dei continui sforamenti di polveri sottili nell'aria rodigina.
DIVIETI AL TERMINE
A ogni modo, seppure il termine sia improprio, ormai non preoccupano più questi valori, dal momento che da domani termina l'efficacia dell'ordinanza del sindaco per il contenimento dell'inquinamento atmosferico, per cui è assai difficile credere che possa essere nuovamente diramata una allerta smog in grado di bloccare anche i veicoli a gasolio della categoria Euro 4. Rimane il fatto che dati di questo genere, in un momento come questo in cui di veicoli nei circolano drasticamente meno, fa storcere il naso. Paradossalmente, è come se si stesse vivendo da tre settimane con un blocco totale del traffico e che in ogni caso, ci si ritrovi con elevati livelli di smog.
La spiegazione, però, giunge dall'Arpav, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, che evidenzia come l'inquinamento atmosferico, anche in questo periodo di restrizione della circolazione delle persone, è un argomento che deve essere sempre trattato con grande rigore scientifico. Discuterne tout court, senza entrare nel merito del comportamento dei singoli inquinanti, può portare a trarre conclusioni errate o vere solo in parte».
LE CAUSE
Per quanto riguarda il particolato atmosferico, infatti, l'Arpav sottolinea che «una percentuale significativa dei Pm10 è di origine primaria e viene emessa, principalmente, dal settore del riscaldamento civile. A essa si aggiunge una frazione di particolato di origine secondaria, legata alla formazione di polveri sottili in atmosfera da inquinanti quali gli ossidi di azoto e l'ammoniaca. Se è ragionevole pensare che la formazione di particolato secondario si sia ridotta nelle ultime settimane, a causa della diminuzione di emissioni di ossidi d'azoto da traffico, è rimasta sostanzialmente inalterata la componente emissiva primaria da riscaldamento civile, che potrebbe anche essere aumentata per effetto dell'obbligo di permanenza nelle abitazioni».
Tradotto, questo significa che l'obbligo di rimanere chiusi in casa ha comportato un aumento dell'inquinamento, molto maggiore rispetto al normale, per di più influenzato dal brusco calo delle temperature della settimana che oggi va a concludersi. Prova ne è il fatto che giovedì 26 ci si era attestati sui 20 microgrammi di Pm10, mentre durante il piovoso e ventoso mercoledì 25 marzo il valore era comunque arrivato a 22 microgrammi.
Alberto Lucchin
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