Pipinato: «Ottima mediazione, una sfida per la città»

Sabato 15 Maggio 2021
Pipinato: «Ottima mediazione, una sfida per la città»
IL FAVOREVOLE
ROVIGO «Un'ottima soluzione, non la migliore possibile, ma visto il quadro che si stava delineando, è stata trovata una mediazione vincente e ora si pone una sfida importante per la città». L'ingegnere e architetto Alessio Pipinato dà una valutazione largamente positiva sulla decisione per il futuro Tribunale. Un tema con il quale il suo studio, Alessio Pipinato & Partners, si è cimentato a lungo, chiamato da un biennio dall'Ordine degli avvocati a eseguire un articolato studio di fattibilità, che si è evoluto all'evolversi delle varie ipotesi che di volta in volta si sono affacciate. «Questa area, nel nostro studio che è ormai chilometrico, era stato valutato come sito B e avevamo formulato diverse alternative. Sette, per la precisione. La prima, quella di partenza, considerava anche l'area dell'ex caserma dei vigili del fuoco e l'ex liceo Celio, con la quale si otteneva la cubatura necessaria, poi nelle ultime si considerava solo l'ex questura. In una si immaginava una torre alta con demolizione di tutto, a parte la palazzina vincolata. In un'altra la ristrutturazione integrale dell'esistente. Questa è, più o meno, la strada che è stata scelta, insieme all'utilizzo dell'attuale sede del Tribunale di via Verdi. Era inizialmente un'ipotesi residuale, perché non c'è tutta la volumetria in un unica sede, ma nell'ex questura ci sono comunque quasi 5.500 metri quadrati: superfici che permettono di mettere assieme sezioni penale e civile, procura e polizia giudiziaria, che era, insieme alla permanenza in centro, uno dei prerequisiti fondamentali posti. Sull'ex caserma Silvestri sarebbe stato necessario partire quattro anni fa. Quella scelta è una soluzione di compromesso, ma un buon compromesso, in grado di dare risposta alle richieste arrivate da Tribunale e Procura, dagli avvocati, ma anche e soprattutto dalla città e dai commercianti. E in grado anche di contrastare la desertificazione del centro, quindi corretta e coerente anche sotto il profilo urbanistico».
DIBATTITO SULLA CITTÀ
Da questo di vista, Pipinato nota un primo aspetto positivo. «In questo momento la città è tornata a parlare e discutere dei suoi spazi e della loro programmazione e questo è importante. Probabilmente una scintilla è stata anche il seminario Empty spaces, curato dagli Ordini degli ingegneri e degli architetti con il contributo del Comune, nel 2019, quando avevamo censito 29 vuoti urbani. Per molti di questi sono avviate progettualità con importanti investimenti: oltre ai 15 milioni per il Tribunale nell'ex questura, si pensi agli 11 per il carcere minorile, ai 13 per l'ex Maddalena, agli oltre 30 per l'ex Silvestri, senza contare l'ipotesi della Finanza nell'ex Banca d'Italia. Al di là di valutazioni e preferenze, che rientrano nelle sensibilità personali, c'è da notare come si sia innescato un meccanismo virtuoso dopo anni di immobilismo. Il Tribunale nell'ex questura si configura come un'importate operazione di rammendo e ricucitura del tessuto urbano, secondo la definizione di Renzo Piano, che è la sfida più importante dell'architettura contemporanea, non il frigorifero della nuova questura. Un sfida più difficile, in un contesto particolare, ma per questopiù stimolante, oltre che in gr ado di rispondere ai temi della sostenibilità, della riduzione del consumo di suolo e del recupero degli spazi, della rivitalizzazione della città».
F. Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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