Pienone in centro e regole eluse: vigili attenti ma inoperosi

Domenica 29 Novembre 2020
Pienone in centro e regole eluse: vigili attenti ma inoperosi
LA SITUAZIONE
ROVIGO Altro sabato pomeriggio nel quale è andato in scena l'affollamento del centro storico. Se nella normalità delle cose, senza un'epidemia globale, questa è una buona notizia, in piena emergenza sanitaria è il segnale che le parole del Governo e del presidente della Regione Luca Zaia sono cadute nel vuoto. Le piazze e il corso del Popolo sono state letteralmente prese d'assalto già dalla tarda mattinata. Complice una temperatura leggermente maggiore rispetto ai giorni precedenti e l'avvicinamento delle festività natalizie, la gente ieri ha girato come se nulla fosse in tutto il centro storico del capoluogo, mentre le pattuglie delle forze dell'ordine e della Polizia Locale svolgevano un controllo diffuso senza fermare le persone.
CONTROLLI DEI VIGILI
Nel tardo pomeriggio, dopo la chiusura di bar e ristoranti alle 18, in base all'ultimo Dcpm che ne impone la serrata al tradizionale orario dell'aperitivo, i vigili urbani sono stati costretti a replicare il copione dello scorso fine settimana con il controllo degli accessi ai principali luoghi a rischio affollamento. Questa volta nessun tafferuglio, anzi, le pattuglie hanno spiegato di non avere rilevato particolari problemi né nei locali, né lungo le strade. Insomma, nonostante sembrava che tutto fosse un po' sopra le righe, le forze dell'ordine hanno ritenuto di non aver a che fare con particolari assembramenti che necessitassero richiami o, peggio, sanzioni. I vigili non hanno affatto impedito alla gente di fare shopping, perché questo è consentito dall'ordinanza regionale. Solamente chi è a passeggio senza un valido motivo non può muoversi in centro storico. Un gruppo di amici, giunta la fatidica ora: «Ragazzi, sono le 18, fine della serata. Ci vediamo il prossimo week-end». Così, dopo il Diccap, anche la FP Cgil si è schierata in difesa della Polizia Locale, additando all'assessore competente Patrizio Bernardinello la mancanza di polso per «una puntuale difesa dell'operato dei propri agenti», sostenendo inoltre che, a loro dire, l'assessore dovrebbe «ribadire che le regole vanno rispettate» e non difendere solo i commercianti.
IL SINDACATO
A parlare per il sindacato della Funzione Pubblica è Paolo Zanini, tirando nuovamente in ballo l'episodio del video al vigile della settimana passata girato da un commerciante del centro: «Gli operatori della Polizia Locale erano stati chiamati ad operare, per far osservare dei provvedimenti del Governo e della Regione, volti ad evitare il formarsi di assembramenti - ha spiegato il sindacalista -. Da cittadini possiamo certamente esprimere dei dubbi sull'opportunità e sull'efficacia di certe misure. In molti, ad esempio, si staranno chiedendo come si possa contenere l'afflusso delle persone nella piazza centrale della città, un sabato pomeriggio, quando bar ed esercizi commerciali sono aperti. Resta il fatto che i cittadini hanno il dovere di osservare le norme, mentre compete alle forze di polizia assicurare la loro reale applicazione, indipendentemente dalle opinioni personali. Queste sono le regole, in un contesto civile e democratico. Considerato questo, riteniamo che il cittadino in questione (chi ha girato il video incriminato, ndr) dovrebbe chiedere scusa per un comportamento che ha largamente travalicato il confine della civile espressione di una protesta. Ma, al di là dell'episodio in sé, registriamo un diffuso malcontento tra il personale, soprattutto per le dichiarazioni rese dall'assessore Bernardinello e per le sue comunicazioni date direttamente al personale».
«DICHIARAZIONI CONFUSE»
Stando a quanto spiega Zanini, infatti, in comando «non si è capito bene a chi si rivolga e dove voglia andare a parare, quando, da un lato afferma che le regole vanno applicate rigorosamente e che sanzionare è un dovere, salvo poi aggiungere che è doveroso un atteggiamento di sensibilità e garbo nei confronti dei cittadini, precisando che, se ci mettiamo senso di responsabilità, evitiamo questa pena ulteriore in momenti difficili. In questo suo complicato esercizio da equilibrista, l'Assessore, senza dirlo chiaramente, di fatto, esprime delle riserve sull'operato degli agenti. Queste uscite buoniste, che si sostanziano nel dire a tutti e quindi anche agli agenti, fate i bravi, come si fa con i bambini dell'asilo, è assolutamente fuori luogo, in quanto mette in discussione l'operato».
Alberto Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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