Pesca, dietro-front sui diritti esclusivi

Sabato 14 Dicembre 2019
DIRITTI DI PESCA
ROVIGO Le polemiche sono all'ordine del giorno. Nuova tegola sul comparto ittico portotollese. Il 22 dicembre, infatti, scadono i termini per l'eventuale impugnazione della delibera che ha prorogato di 15 anni la convenzione dei diritti esclusivi di pesca in capo al Consorzio pescatori del Polesine e ad oggi nessuno ha ancora avanzato alcuna rimostranza. Nonostante questo, il presidente della Provincia Ivan Dall'Ara ha deciso di convocare per venerdì prossimo il Consiglio provinciale che vede come quarto punto all'ordine del giorno la revoca della delibera del 18 ottobre che ha stabilito la proroga di 15 anni della convenzione fra Provincia e Consorzio con una proroga tecnica di quattro mesi.
PESCATORI IN RIVOLTA
Una doccia fredda che ha lasciato impietrito Luigino Marchesini, presidente del Consorzio: «Per il momento non so che dire», afferma. Più diretto è il sindaco di Porto Tolle, Roberto Pizzoli: «Sono allibito: io non ho più un presidente della Provincia. A questo punto non mi riconosco più in un ente che sta cercando in tutti i modi di mettere in difficoltà un territorio. Mi sto confrontando, ma ad oggi non riconosco neanche più la Provincia come ente che deve garantire a livello amministrativo il futuro della propria gente. Adesso vedremo che azioni fare, ma per quanto mi riguarda la proposta della revoca è assurda».
SINDACI SULLE BARRICATE
Sul piede di guerra anche la collega Valeria Mantovan, assessore di Porto Viro che insieme a Francesco Siviero, Sara Mazzuccato e Alberto Martello aveva votato la delibera di proroga. «È una follia commenta Mantovan - La responsabilità della proroga non grava sul presidente, ma sui 5 consiglieri che si erano presi la briga di votarla. È inspiegabile questo accanimento». Dura l'assessore portotollese alla Pesca Tania Bertaggia: «La proposta di delibera di revoca lascia basiti e sconcertati commenta - e dimostra, o meglio conferma, l'intento della Provincia di colpire un intero settore produttivo. Eppure il presidente si era ripromesso, dichiarandolo pubblicamente, di non voler più tornare sulla questione. Invece ci torna costantemente, non certo in senso positivo. Sul video divulgato su Facebook, lo sprizzetto, ha sbeffeggiato 1.500 persone e altrettante famiglie, dunque un'intera comunità, che hanno a cuore la conservazione del proprio lavoro. Dopo lunghi mesi, prima di trattative per una nuova convenzione e poi per la proroga dell'esistente, il Consiglio provinciale ha deliberato la proroga di 15 anni. Nonostante ciò ogni pretesto viene invocato per ritornare al punto di partenza e impedire al Consorzio la prosecuzione dell'attività. I consiglieri si sono determinati ad approvare la delibera di proroga sulla base di precisi supporti normativi e autorevoli pareri, perché dovrebbero revocare ciò che hanno deciso in modo ponderato? Forse per la sentenza pronunciata dal Consiglio di Stato per una fattispecie diversa? Quali sono le finalità della proposta di proroga tecnica di quattro mesi se non differire la questione?».
IL PRESIDENTE
Il presidente della Provincia Ivan Dall'Ara, da parte sua, cerca di smorzare le polemiche: «Come hanno approvato la proroga della convenzione i consiglieri possono respingere questa richiesta di revoca. Se si è convinti della bontà dell'operazione, è un passaggio formale ulteriore che nulla cambia. Tuttavia, avendo ricevuto sia io che tutti i consiglieri una nota del direttore generale che evidenzia la necessità di revocare la proroga alla luce della sentenza del Consiglio di Stato numero 7874 del 18 ottobre, che ha statuito l'illegittimità della proroga di 15 anni delle concessioni demaniali marittime, ho ritenuto, atto dovuto e a tutela dell'ente, di procedere di conseguenza e inserire il punto all'ordine del giorno affinché il consiglio si pronunci: come ho sempre ribadito, il Consiglio provinciale è sovrano».
Francesco Campi
Anna Nani
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