Patteggia 30 mesi di carcere per le rapine violente in serie

Mercoledì 14 Novembre 2018
LA SENTENZA
MESTRE Hanno patteggiato ciascuno la pena di quattro anni e sei mesi di reclusione per una serie di rapine messe a segno nel corso del 2016 e del 2017, in gran parte ai danni di tabaccherie ed esercizi commerciali, con uso di brutale violenza per riuscire poi a fuggire un bottino di poche centinaia di euro.
Carlo Di Ruocco, 21 anni, di Marghera e Luigi Garbin, 23 anni, di Bagnolo di Po, sono comparsi ieri mattina di fronte al giudice per l'udienza preliminare Andrea Battistuzzi. A chiedere il loro rinvio a giudizio, a conclusione delle indagini preliminari, è stato il sostituto procuratore Giorgio Gava. Garbin, difeso dall'avvocato Francesco Murgia, ha patteggiato in continuazione con una precedente sentenza di condanna, e la pena di 4 anni e 6 mesi è quella complessiva finale dei due processi.
I FATTI
Di Ruocco, difeso dall'avvocato Domenico Caruso, era chiamato a rispondere della rapina di cui fu vittima nel dicembre del 2016 la tabaccheria di via San Donà 271 a Mestre, nel corso della quale il titolare fu colpito ripetutamente con pugni al volto, nonché del furto di una vettura utilizzata per la rapina stessa. A Garbin è stato contestato il colpo del 17 aprile 2017 ai danni di Arcaplanet, a Chirignago, durante il quale un dipendente fu afferrato per il collo e minacciato di morte per costringerlo a consegnargli l'incasso: 193 euro. Le ulteriori accuse sono riferite a entrambi gli imputati: la rapina commessa il 15 febbraio del 2017, assieme a un minorenne, al supermercato Dipiù di Marghera, dal quale fuggirono con 580 euro dopo aver minacciato i dipendenti con un coltello, e quella tentata il giorno seguente ai danni della tabaccheria di via Giovannacci 5 a Marghera, il cui titolare fu colpito ripetutamente alla tempia sinistra con un oggetto contundente. Il colpo non andò a buon fine in quanto i rapinatori non riuscirono a capire dove fossero conservati i soldi.
LE INDAGINI
A inchiodare la coppia alle proprie responsabilità sono state le indagini condotte dai carabinieri, che si conclusero all'inizio del 2018 con l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare che fu loro notificata in carcere, dove si trovavano detenuti per altri precedenti episodi criminosi. L'operazione condotta dagli uomini dell'Arma fu chiamata Arancia meccanica per via dei metodi violenti utilizzati dai protagonisti dell'inchiesta: oltre a Di Ruocco e Garbin, un diciassettenne di origini romene di cui si è occupato il Tribunale per i minorenni.
Gianluca Amadori
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci