Parco Langer in festa, ma con l'incubo del gasdotto

Lunedì 16 Settembre 2019
Parco Langer in festa, ma con l'incubo del gasdotto
AREE VERDI
ROVIGO Una giornata di festa in un'area, quella di parco Langer, che sta assumendo un ruolo sempre più centrale grazie all'azione delle associazioni che vi riversano il proprio impegno. Una festa, l'edizione numero 8 di Viviamo parco Langer, con la consueta liberazione di alcuni rapaci curati dal Centro recupero animali selvatici, da parte del Wwf, con dibattiti, musica e buffet, che ha fatto registrate una larga partecipazione. Presente anche il sindaco Edoardo Gaffeo. Tuttavia, sul grande bosco aleggia la minaccia del nuovo gasdotto: una volta scongiurato il possibile passante nord, è spuntato il gas, che rischia di far saltare tutto. Il 22 settembre del 2016 la Snam ha presentato l'istanza per l'autorizzazione alla realizzazione dell'intervento di Allacciamento centrale autotrazione Bartolucci Gilberto, che prevede il disboscamento di una superficie di circa tremila metri quadri. Per capirne l'entità, basti vedere l'intervento compensativo di rimboschimento disposto dall'Unità forestale della Regione: 127 querce, 76 carpini bianchi, 13 aceri campestri, 24 frassini, 13 olmi, 50 biancospini, 39 evonimi, 25 frangole, 25 ligustri, 25 prugnoli selvatici, 25 viburni e 25 spini cervini. Rimasto sottotraccia, dopo che le osservazioni al progetto sono state respinte, durante il periodo di commissariamento del Comune, il gasdotto si è trovato la strada spianata. Ieri mattina si è tenuto un dibattito sul tema, al quale, insieme a Diego Foresti dell'Orto delle farfalle, Eddi Boschetti del Wwf e Lauro Benetti di Italia nostra, ha partecipato anche l'assessore all'Ambiente Dina Maragno. Quest'ultima, dopo aver ribadito l'intenzione di acquisire l'area al demanio comunale, a spiegare che l'amministrazione si è incontrata con la Snam e che sono state previste ulteriori mitigazioni al progetto che verranno illustrate oggi alle 18 in un incontro fra associazioni e amministrazione. «La nostra posizione è chiara - ribadisce Foresti - si tratta di un bosco, sottoposto a tutele non solo ambientali, ma storico-culturali: il progetto di un privato non può distruggere un'area così importante».
F.Cam.
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