Padova Nuoto pronta a rilevare le piscine

Giovedì 24 Maggio 2018
IL CASO
ROVIGO Altro giro, altra corsa. L'amministrazione di Massimo Bergamin, con in ballo la riqualificazione della Commenda e dell'ex ospedale Maddalena, oggi discute sull'altro tema importante della sua gestione: la vicenda del polo natatorio. Oggi alle 18 l'avvocato civico Ferruccio Lembo, incaricato da Bergamin di gestire la trattativa con Veneto Nuoto e Unipol Banca, relazionerà i consiglieri comunali sullo stato della situazione. Finalmente dovrebbe essere chiarito se il Comune si libererà del debito una volta per tutte.
IPOTESI DI ACCORDO
La scorsa settimana si è svolto un incontro in Comune tra Padova Nuoto, accompagnata da un istituto bancario diverso da Unipol, e l'amministrazione cittadina. Il gestore padovano si è offerto di rilevare il 100 per cento di Veneto Nuoto e sistemare le questioni aperte. Sarebbe stato un incontro conoscitivo cui Veneto Nuoto non era presente. Padova Nuoto si terrebbe la gestione per i prossimi 15 anni, ripagandosi così il debito per l'acquisizione. Entro fine mese dovrebbe esserci la conclusione della vicenda, ma la certezza non ci sarà finché non sarà dichiarato pubblicamente.
IL NODO
Il pomo della discordia sta tutto nella nota convenzione tra i privati costruttori del polo di viale Porta Po e il Comune, accordata tra le due parti il 9 giugno 2006, appena due giorni prima che scadesse il mandato di Paolo Avezzù. Non firmò l'allora sindaco e attuale presidente del consiglio comunale, quanto il dirigente, ma il dato va citato per collocare temporalmente l'approvazione della surroga. Il Comune aveva cercato una soluzione alternativa alla vecchia piscina comunale Baldetti di viale Porta Adige, perché la sua manutenzione sarebbe costata circa 600mila euro all'anno per mantenerla costantemente a norma, mentre con questo sistema avrebbe pagato solo 245mila euro all'anno come quota per l'utilizzo del nuovo polo natatorio. La surroga è la clausola per la quale, in caso di mancato pagamento delle rate del finanziamento da 10 milioni per la realizzazione del sito in carico ai gestori, è il Comune chiamato liquidare tutte le rate non pagate. Dal 2012 Unipol pare non abbia più ricevuto pagamenti da Veneto Nuoto e questo ha aperto il Vaso di Pandora, mostrando una situazione economica fragile.
TENTATIVI A VUOTO
Le puntate precedenti di questa vicenda sono state narrate più volte, con l'amministrazione Bergamin che si è trovata ricoperta di debiti non suoi e la banca che da anni chiede che qualcuno le restituisca il finanziamento. Il lavoro di mediazione dell'avvocato civico Ferruccio Lembo è riuscito nell'intento di rallentare la richiesta risarcimento, ma il tempo ormai scarseggia. Addirittura, sembrava che già a fine marzo fosse ormai troppo tardi.
Palazzo Nodari, per chiudere la partita, ha immobilizzato in bilancio circa 2 milioni da versare a Unipol Banca e attende un investitore in grado di rilevare Veneto Nuoto, saldare il restante debito bancario e rilanciare il polo natatorio rodigino. La trattativa è segreta, quando sono trapelate informazioni su eventuali investitori interessati, pare che siano anche saltati degli accordi che sembravano già sanciti. Sembrava già prima di Pasqua si fosse raggiunta l'intesa con un'azienda ma poi non se n'è saputo più nulla. Oggi potrebbe finalmente cadere il velo di mistero.
Alberto Lucchin
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