Odissea per la guerra sulle rette

Martedì 13 Agosto 2019
Odissea per la guerra sulle rette
ADRIA - PAPOZZE
Dimessa e riammessa in struttura nell'arco di pochissime ore. È l'esito della prova di forza messa in atto nella mattinata di ieri dalla presidenza della Casa di riposo F. Bottoni di Papozze nei confronti della figlia, U.M., di una anziana ospite affetta da demenza senile. Da un paio d'anni quest'ultima non versa la retta dovuta e, seguita dal proprio legale, l'avvocato Carlo Barotti di Rovigo, ha intentato una causa presso il giudice del Tribunale rivendicando la competenza in merito al pagamento della retta del Servizio sanitario o della Regione Veneto. Il debito nei confronti della struttura ammonta oramai a circa 40mila euro.
Il blitz della Bottoni che ha messo in atto la propria minaccia nonostante la segnalazione ai Carabinieri da parte della famiglia di voler procedere per abbandono di incapace e interruzione di pubblico servizio non è stata comunque priva di conseguenze. Al momento della dimissione l'ambulanza ha trovato le porte di casa chiuse e non è rimasto altro da fare che rivolgersi al Pronto Soccorso di Adria che ha attivato i servizi sociali dell'Ulss. L'impasse si è rapidamente risolta con il rientro dell'anziana nel proprio letto in casa di riposo.
PROVA DI FORZA
«La figlia ha rifiutato l'ingresso in casa della madre commenta il presidente della Bottoni Diego Guolo. Per anni noi abbiamo fatto ciò che era doveroso per l'ospite. Abbiamo degli obblighi verso la struttura, i dipendenti, i fornitori che devono essere pagati mensilmente. Se dovessimo avere altri casi del genere cosa faremmo?»
Interessato anche il sindaco Pierluigi Mosca: «Avevo invitato per iscritto la Bottoni a non procedere con atti di forza in attesa di risolvere la questione dal punto di vista legale ed evitare ogni tipo di ripercussioni per l'ospite». Per il sindaco di Adria Omar Barbierato: «L'episodio è molto grave e da condannare con fermezza. La dignità della persona, anziana e malata, non è stata garantita. Il contenzioso tra struttura e familiari doveva restare un fatto personale e non avrebbe dovuto coinvolgere l'ospite».
LA VICENDA
Molte altre le voci che si sono alzate nella giornata. Protesta di Vanni Destro, articolo 32: «La dirigenza della Bottoni ha deciso di dimettere una 89enne per portarla a casa della famiglia che, purtroppo, non è in grado di prestarle le cure di cui abbisogna. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alla signora e alla famiglia che con coraggio ha saputo far fronte a una questione importante e delicata considerando che questa presa di posizione potrebbe riportare i termini legali a vantaggio dei tanti, troppi, che vivono la medesima situazione». «La vicenda sta mettendo a dura prova nervi, pazienza, rispetto e buon senso nei confronti di una persona con una gravissima patologia va raffreddata esordisce Franco Piacentini, già segretario regionale Spi Cgil -. La figlia (seguita dal suo avvocato) ha ragione nell'opporsi all'ipotesi di forzate dimissioni della mamma ospite della Bottoni. Il dilemma di chi deve pagare la quota sociale dell'ospite non autosufficiente a tutt'oggi non ha risposte chiare. Siamo di fronte ad una ingarbugliata situazione per precise responsabilità politiche. Consiglio l'attivazione di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti interessati per dare serenità alla signora e alla famiglia.
Moreno Tenani
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