Nuova Commenda, torna l'ex Maddalena

Giovedì 19 Luglio 2018
MAXI-PROGETTO
ROVIGO Ex Maddalena, non tutto è perduto. Voci insistenti dentro il Comune di Rovigo parlano di un rapporto ancora attivo con Cefil, l'impresa di costruzioni di Pierluigi Filon, uno dei due proprietari dello stabile del quartiere Commenda, ma sembra che fino a questo momento non si sia mai andati oltre una chiacchiera informale. Alcuni funzionari e amministratori di Palazzo Nodari, infatti, starebbero ancora cercando una soluzione che possa permettere al Comune di accedere al finanziamento da 13,5 milioni già riconosciuti dallo Stato. Probabilmente nei prossimi giorni potrebbero esserci delle novità.
DUE ANNI DI ITER
Tutto è cominciato nell'estate del 2016, quando il Comune di Rovigo ha partecipato a un bando di finanziamento statale curato dall'ufficio di Presidenza del Consiglio dei Ministri, durante il Governo Renzi. Il bando era rivolto a tutti i capoluoghi di provincia e alle città metropolitane: i requisiti da rispettare nei progetti erano la riqualificazione e la messa in sicurezza delle periferie, rendendo nuovamente funzionali luoghi in stato di abbandono e strade attigue. Inoltre nel punteggio di valutazione acquisiva importanza la riqualificazione di un elemento architettonico di rilievo e la sinergia con un partner privato. Rovigo aveva presentato un ampio progetto per la riqualificazione dell'ex ospedale Maddalena e della zona circostante, con un completo rifacimento dei sottoservizi, un sistema di videosorveglianza e una completa riasfaltatura della zona, per un totale di 13,5 milioni di euro.
PIANO B
La situazione, per il Comune, è precipitata lo scorso 9 maggio, quando Cefil, che insieme all'impresa Reale Edile divide la proprietà dell'ex ospedale, ha deciso di non accettare la proposta di cessione dello stabile, troncando di netto un accordo che ormai sembrava fatto. Si è così deciso di optare per un piano B. Quando tutto ormai sembrava perduto, venendo a mancare l'elemento centrale del progetto originario, l'Amministrazione di Massimo Bergamin ha scelto di rimodulare il piano presentato a suo tempo alla commissione romana che gestisce il bando. Quello che il sindaco Bergamin ha più volte chiamato il punto nero della città, il Maddalena, è stato così escluso dal nuovo intervento complessivo.
NUOVE STRADE
Nel nuovo piano, infatti, si è deciso di raddoppiare i chilometri di strade da asfaltare con il denaro dello Stato e sostituire l'ex ospedale con tre immobili: Casa Barotto, un edificio compreso fra via Tasso e viale Porta Adige, l'ex caserma della Polizia Locale in piazza Garibaldi, dove attualmente ci sono gli uffici comunali della Cultura, e l'ex Forno Comunale di piazza Merlin. Lì, qualora da Roma accettassero il cambio di progetto, sorgerebbero un auditorium (al posto del Forno), uffici e appartamenti.
DIALOGO RIATTIVATO
La notizia recente, proprio di questi giorni, però, sarebbe il continuo dialogo tra Filon e l'Amministrazione, perché l'idea di tornare all'idea originaria di riqualificare realmente il quartiere Commenda e non solo qualche strada sembra che a Palazzo Nodari non sia mai stata abbandonata. La possibilità che il Maddalena possa tornare al centro della riqualificazione cittadina, quindi, pare si stia concretizzando.
QUESTIONE IPOTECA
Sull'ex ospedale, però, grava una pesante ipoteca che prima dovrà essere risolta dai due proprietari per poter cedere lo stabile al Comune. Per questo motivo, in municipio attendono una risposta dalla banca in cui è attiva l'ipoteca, che tra qualche giorno dovrebbe arrivare. Dopo mesi e mesi di sconforto, durante i quali in molti hanno chiesto la testa dell'amministrazione per il fallimento di un finanziamento che ormai sembrava sicuro, sembra che Bergamin possa vedere una luce in fondo al tunnel.
MAGGIORANZA RINFORZATA
Dopo essere riuscito a riequilibrare la sua maggioranza, con il sostegno di una componente della opposizione, potrebbe addirittura arrivare a portare a casa il progetto che ormai sembrava destinato a rimanere in un cassetto.
Alberto Lucchin
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