Muore una donna È l'ottava vittima

Lunedì 6 Aprile 2020
LA SITUAZIONE
ROVIGO Un'altra morte, l'ottava in Polesine, altri sei contagiati, con il primo caso di positività all'interno di Casa Serena, la grande casa di riposo di Rovigo, ma anche segnali incoraggianti come il numero dei guariti che arriva a 20. E un altro paziente lombardo, bresciano, accolto nella Terapia intensiva dell'ospedale Covid del Polesine, il San Luca, dove i pazienti attaccati ai respiratori restano 11, perché uno, già estubato nei giorni scorsi, è stato trasferito nell'Area Covid sempre del San Luca.
Non ci si abitua a una situazione di emergenza, nella quale ogni dato può avere diverse letture. Con la conferma, ogni minuto, che non si può abbassare la guardia. Il dato più doloroso è quello dei morti. A spegnersi, sabato pomeriggio, è stata Rita Negrelli, 56 anni, ricoverata a Trecenta fino al 23 marzo per una problema cardiologico. «Quando è stata dimessa - spiega il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella - era asintomatica e il quadro della patologia per la quale era stata ricoverata si era stabilizzato. Venerdì aveva contattato il numero verde perché manifestava sintomi compatibili con quelli del Coronavirus ed era stata iscritta nell'ambito dei casi sospetti da sottoporre al tampone».
Tampone programmato per ieri mattina, ma la morte è sopraggiunta prima, mentre si trovava a casa, a Bagnolo di Po, e il tampone che ha accertato la sua positività è stato eseguito post mortem. «Non era un caso di positività emerso - spiega il sindaco di Bagnolo Amor Zeri - perché qui formalmente non ce n'è mai stato comunicato uno». Eppure si tratta delle seconda morte da Covid che colpisce Bagnolo, a poche ore di distanza da quella di Agostino Mestieri, che tuttavia era da tempo ricoverato in ospedale.
L'ALLARME
A preoccupare particolarmente, poi, il primo caso di positività fra gli ospiti dell'Iras, nella struttura di Casa Serena, una 95enne asintomatica. «Una situazione - precisa Compostella - che dovremo approfondire. Abbiamo subito attivato il protocollo per l'isolamento della signora, della sua compagna di stanza e delle persone che sono state in contatto con lei. È una positività emersa con i tamponi di screening che abbiamo eseguito in tutta la struttura. Il fatto è che su 116 ospiti, è risultata l'unica negativa, così come dei 58 dipendenti sottoposti a test per ora abbiamo avuto solo 40 esiti negativi: ci sorge anche il dubbio che possa essere un falso positivo, per cui ripeteremo i test».
Fortunatamente stabile, invece, la situazione della Casa Sacra Famiglia di Fratta, dove le positività accertate sono 40: 27 ospiti dell'area dei disabili psichici, tre dell'area anziani e dieci operatori.
LE POSITIVITÀ
Gli altri casi positivi emersi ieri sono quelli di un 59enne bassopolesano che lavora in una ditta di trasporti e che sembrerebbe essere stato contagiato in questo ambito, un 78enne altopolesano per il quale non è stato possibile ricostruire la possibile catena e che ha presentato sintomi venendo poi ricoverato in malattie infettive all'ospedale di Rovigo, prima del trasferimento al San Luca, unico nuovo ricovero registrato ieri, quindi una 49enne mediopolesana venuta a contatto con un caso positivo e posta in isolamento domiciliare, una 45enne altopolesana che ha un familiare già risultato positivo e che era già in isolamento domiciliare, così come ha un familiare positivo un 58enne bassopolesano che era a sua volta in isolamento.
«In questo momento i contagi si verificano soprattutto in ambito familiare, anche se spesso si tratta di contagi avvenuti prima della scoperta della prima positività, nei contatti legati al mondo del lavoro, oltre alla delicata situazione delle case di riposo sulle quali la nostra attenzione è massima», è la sottolineatura di Compostella.
In totale, ieri i ricoverati erano 44: uno in Malattie Infettive a Rovigo, 28 in Area Covid a Trecenta e 11 in Terapia intensiva sempre a Trecenta, fra i quali i due pazienti arrivati da Brescia e da Mantova, e una da Verona. Due i pazienti guariti che portano il totale a 20.
Il dg dell'Ulss, dopo un dolce ringraziamento alla pasticceria Supernova di Rovigo che ha fornito le brioche agli operatori dell'ospedale di Rovigo, alla paninoteca Capolinea 309 che ha consegnato panini all'ospedale di Adria, nonché all'associazione Faedesfa che donerà le uova di Pasqua, fornisce infine un numero di quelli che donano gioia e speranza: dal 21 febbraio, quando tutto è iniziato, in Polesine sono nati 96 bambini, 62 a Rovigo e 34 ad Adria.
Francesco Campi
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