Morì contro la sbarra dell'azienda, titolare a giudizio

Giovedì 16 Maggio 2019
INFORTUNIO SUL LAVORO
ROVIGO Luigina Lucchiari aveva 59 anni quando la sua vita si è bruscamente interrotta, il 25 luglio di due anni fa. Era la stagione di raccolta della frutta e aveva appena finito di lavorare: stava tornando a casa, in scooter, ma mentre usciva dall'azienda agricola Borgna e Forestan di via Ferraria, a Boara Pisani, è andata a sbattere con violenza contro la sbarra all'ingresso e ha riportato lesioni così gravi da morire poco dopo l'arrivo all'ospedale di Rovigo. Per questo incidente è stato ieri rinviato a giudizio Giovanni Borgna, titolare dell'azienda, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo.
SBARRA SOTTO ACCUSA
Tutto ruota attorno alla pericolosità della sbarra metallica sul viale d accesso. Quel 25 luglio erano circa le 12.40, quando la 59enne, originaria di Rovigo ma da tempo stabilitasi proprio a Boara, ha impattato contro la sbarra mentre usciva in sella al suo scooter Gilera Stalker, finendo sbalzata e piombando a terra. Ha perso quasi subito conoscenza e le persone che si trovavano nell'azienda agricola hanno immediatamente chiamato il 118. Sul posto è accorsa un'ambulanza che l'ha trasportata all'ospedale di Rovigo, ma ogni tentativo di salvarle la vita si è rivelato vano ed è deceduta pochi minuti dopo il ricovero. Oltre ai sanitari, in via Ferraria, erano accorsi anche i carabinieri della Compagnia di Este, ma degli accertamenti si era poi occupato il personale ispettivo dello Spisal dell'Ulss polesana, visto che tutto è stato configurato come un incidente sul lavoro, dal momento che la donna stava tornando a casa dopo il turno di lavoro nell'azienda agricola e che tutto è avvenuto all'interno della proprietà. L'esatta dinamica dello scontro, ma soprattutto il funzionamento e le caratteristiche della sbarra, sono state oggetto di approfonditi accertamenti. In un primo momento era stata la stessa Procura di Rovigo a chiedere l'archiviazione per il titolare dell'azienda che era stato indagato per omicidio colposo. E' stato poi il giudice per le indagini preliminari Pietro Mondaini a disporre l'imputazione coatta, con il procedimento che è arrivato ieri sul tavolo del giudice per le udienze preliminari Silvia Varotto, secondo la quale, per chiarire davvero eventuali responsabilità in carico a Borgna, difeso dall'avvocato Marco Petternella, si rende necessario un processo. La prima udienza è in calendario per il prossimo ottobre.
Luigina, nata a Rovigo, viveva con il marito Giovanni Savogin, camionista in pensione da circa un anno, e i due figli Nicola e Monica, in via Del Gatto, a Ca' Bianca, una manciata di chilometri dal luogo in cui ha perso la vita.
F.Cam.
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