Menon ci ripensa: «Farò opposizione, non mi dimetto»

Mercoledì 19 Giugno 2019
POLITICA
ROVIGO Un gruppo consiliare che portava il suo nome senza la sua presenza sarebbe stato quasi una contraddizione in termini. Alla fine, però, Silvia Menon ha scelto di esserci e di far parte del nuovo consiglio comunale che si insedierà a Palazzo Nodari il 26 giugno, se la data della prima convocazione verrà confermata. A dare l'annuncio che la Menon non lascerà la politica, come lei stessa aveva annunciato in prima battuta, dopo aver mancato per pochi voti il ballottaggio, è stato Marco Bonvento, portavoce pro-tempore delle liste civiche che hanno sostenuto la candidatura a sindaco della Menon: «Lunedì sera spiega - le liste civiche Silvia Menon sindaco, SiAmo Rovigo e Rovigo Più si sono incontrate per condividere i risultati della campagna elettorale trascorsa e impostare il futuro di chi ha elaborato una proposta seria per la città. Il gruppo ha deciso di chiedere a Silvia di non dimettersi e lei ha accettato, quindi lavorerà come ha sempre fatto assieme al gruppo per portare avanti il programma votato da 6.394 persone e per fare opposizione».
«NESSUNA EMOTIVITÀ»
Del resto, che la Menon potesse fare dietrofront rispetto alla decisione iniziale di abbandonare la vita politica di Rovigo era nell'aria. In Comune, infatti, fino a ieri non aveva ancora messo nero su bianco la rinuncia all'incarico di consigliere. Nel pomeriggio, Menon ha poi rotto il silenzio per motivare la propria decisione: «La decisione di lasciare se non avessi vinto era maturata prima del voto, non è stata una reazione emotiva. Dopo 8 anni di opposizione pensavo che nel farsi da parte per lasciare spazio agli altri sarebbe stato visto anche l'aspetto altruista della scelta. Invece la notizia improvvisa non è stata vissuta bene né dai miei compagni di squadra né dagli elettori. Mi volevano tutti in consiglio e me l'hanno manifestato con forza in queste tre settimane. Ho ascoltato, riflettuto e mi sono confrontata prima con la famiglia, poi con le liste fino alla riunione di lunedì sera. Pensavo davvero fosse il momento di smettere i panni del personaggio pubblico ma non è così: ho capito che prima è doveroso rappresentare i 6.394 elettori che hanno creduto nel progetto». Questa volta l'impegno sarà «finalizzato anche a contribuire alla crescita di un gruppo che, fuori dall'aula, si propone di coinvolgere ancora più persone con una presenza forte nella città e nelle frazioni. Si stanno già strutturando. Emergeranno nuove figure ed io farò la mia parte».
Elisa Barion
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