Mega pollaio, c'è il via libera della Provincia

Venerdì 28 Dicembre 2018
TAGLIO DI PO
È arrivato il sì definitivo al megapollaio. In attesa di sciogliere l'ancestrale dubbio se sia meglio un uovo oggi o una gallina domani, a Ca' Cornera troveranno presto posto quasi un milione e mezzo di galline ovaiole, visto che ieri, con il responsabile dell'Area Ambiente della Provincia Vanni Bellonzi, ha ratificato il giudizio di compatibilità ambientale favorevole al progetto di riconversione e ampliamento dell'allevamento di proprietà della società agricola Liberelle, con sede a Lugo. I sei capannoni già esistenti non saranno ampliati, ma cambierà il metodo di allevamento che passa dal cosiddetto sistema in gabbia con fossa profonda a quello avicolo di tipo a voliera.
Con le nuove norme europee sul benessere animale, infatti, sono cambiate le misure minime delle gabbie per le galline ovaiole e questo ha comportato una sostanziale riduzione delle presenze negli allevamenti preesistenti, come appunto quello di Taglio di Po che è attivo da quasi un ventennio, con la Liberelle che è subentrata nella gestione nel 2001.
Sono cinque i capannoni da convertire da fossa profonda (90mila capi/ciclo/capannone) ad aviario (180.546 capi/ciclo/capannone) per complessivi 902.730 capi/ciclo, nonché la conversione del capannone numero 6 da nastro ventilato per 415mila capi/ciclo al sistema ad aviario per 534.168 capi/ciclo (durata ciclo 14-16 mesi). Complessivamente la capacità di accasamento passa da 865mila capi/ciclo a 1.436.898 capi/ciclo.
LE AUTORIZZAZIONI
La domanda di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e il contestuale rilascio dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) sono state presentate nel luglio del 2017, attraverso lo Sportello per le attività produttive (Suap) del Comune di Taglio di Po. E solo ora il percorso si è chiuso con l'autorizzazione rilasciata. La presentazione al pubblico del progetto, redatto dallo Studio Progetto Euroverde di Rubano, risale al 27 luglio 2017 con un incontro in municipio. La rappresentante della Liberelle, Sara Zerbinati e i tecnici dello studio che hanno redatto il progetto, Francesca Agostini ed Andrea Fasolo, spiegarono come non fossero previsti ampliamenti strutturali ma solo un mutamento di sistema di allevamento, anche per la richiesta del mercato di uova allevate a terra, che non vuol dire allevate in cortile come avveniva nell'aia o nei pollai tradizionali, ma semplicemente con libertà di movimento, fuori dalle gabbie.
MENO ODORI
Particolarmente significativa la rassicurazione sul fatto che con questo cambiamento che comporta anche un diverso trattamento della pollina, dovrebbero ridursi anche le emissioni di odori. Un tema particolarmente sentito dai residenti nella zona. L'autorizzazione di altri progetti di allevamenti zootecnici intensivi depositati nel frattempo in Provincia, aveva fatto bollare il territorio come Pol(l)esine, una sede privilegiata di mega allevamenti  intensivi come è diventata la Germania dell'Est. Esiste tuttavia un piano di monitoraggio e controllo, un altro di manutenzione e gestione del sistema di abbattimento a secco previsto per la pollina, un monitoraggio annuale per l'ammoniaca e polveri sui confini dell'allevamento, l'installazione di un misuratore in continuo agli scarichi produttivi a monte dell'immissione nello scolo Veneto, l'accrescimento della barriera verde, nonché accordi con il Comune per misure di compensazione entro un anno.
Francesco Campi
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