Medici in pensione pronti a vaccinare

Venerdì 19 Febbraio 2021
VACCINAZIONE DI MASSA
ROVIGO I vaccini continuano a scarseggiare e anche il tasso di adesione degli ottantenni è, al momento, inferiore alle attese. Ma, nel frattempo, l'Ulss si sta attrezzando per il prossimo futuro, quando la speranza è di arrivare a raggiungere ben altri numeri per realizzare una copertura vaccinale contro il virus che da ormai un anno ha stravolto le nostre vite e ha previsto di arruolare altri medici disponibili a dare una mano in questa campagna di vaccinazione che ha una portata epocale. E i primi a rendersi disponibili sono stati medici in pensione, pronti a farsi avanti per dare il proprio contributo.
LA DISPONIBILITÀ
Come Patrizia Maramani, ex responsabile delle Cure palliative del Distretto 2, per la quale è già stato predisposto un contratto di collaborazione fino a fine anno. O come Andrea Armani, fino a poco tempo fa dirigente medico proprio del Sisp, Carlo Capirci ex dirigente della Radioterapia di Rovigo, Paola Marangon, che ha a lungo guidato la Medicina legale di Adria, Gabriella Rossi, ex responsabile della Sanità penitenziaria, Pierantonio Armotti, che è stato a capo dell'Ortopedia geriatrica di Trecenta. O come Angelo Poggioli e Daniele Vallese, già medici di famiglia rispettivamente a Stienta e a Rovigo e Lusia. Ma anche medici ancora in attività, come Nicola Lunardi, specialista padovano di Medicina del lavoro libero professionista. Questi ultimi otto sono elencati nella determina dell'11 febbraio del direttore della Gestione risorse umane dell'Ulss Chiara Tiengo, per il conferimento di incarichi libero-professionali a medici per dare attuazione al piano di somministrazione dei vaccini anti Sars-Cov2, fra quanti hanno presentato domande di manifestazione di interesse al bando di avviso pubblico, indetto da Azienda Zero, per la formazione di un elenco di medici disponibili a prestare attività assistenziali nelle Aziende Sanitarie della Regione Veneto.
L'ORDINE PROFESSIONALE
«Ho fatto una ricognizione, ci sono anche molti altri medici e anche odontoiatri pronti a mettersi a disposizione per dare il proprio contributo alla vaccinazione sottolinea il presidente dell'Ordine dei medici di Rovigo Francesco Noce Medici sia in pensione che in attività che vogliono scendere in campo in questa importante campagna. Per quanto riguarda le fasi ulteriori, quando dovessero arrivare i vaccini che si mantengono a temperatura nei frigoriferi normali, anche i medici di medicina generale si sono già detti pronti a fare la propria parte per vaccinare il numero più alto di persone più rapidamente possibile, chi potrà nel proprio ambulatorio, o altrimenti negli spazi predisposti dall'Ulss e dai Comuni. È un segnale importante e, se e quando l'Ulss ci dovesse chiedere una mano per far fronte ad una campagna che diventasse davvero massiccia, noi siamo pronti».
ADESIONE SOTTO LE ATTESE
Ancora una volta la risposta dei medici rodigini è encomiabile. Meno la risposta dei vaccinandi, perché anche mercoledì i tassi di adesione degli ottantenni non sono stati particolarmente alti: l'80% a Rovigo, con 74 persone che si sono presentate sulle 92 convocate, ma appena il 67% a Trecenta, 48 su 71, e il 68% ad Adria, 47 su 71. In totale, una media del 73%, ancora più bassa rispetto ai giorni precedenti, rispettivamente il 75 ed il 74%. Nei primi tre giorni, quindi sono stati vaccinati in tutto 531 degli 80enni, con una media di appena 174. Numeri decisamente bassi rispetto ad una già bassa capacità di somministrazione, dovuta alle ridotte forniture di vaccini. «Sinceramente - sottolinea Noce - non mi spiego il perché di questa modesta risposta, il vaccino è la migliore arma che abbiamo a disposizione per difenderci da questo virus, in particolare gli anziani che sono i soggetti più fragili. Spero che andando avanti i numeri crescano, è importante per tutti».
IL BOLLETTINO
Intanto, però, le buone notizie arrivano dal bollettino di giornata, con 22 nuove positività controbilanciate da ben 128 guarigioni. I polesani attualmente positivi calano a 751 ed anche le persone in isolamento domiciliare scendono sotto quota mille, 977. E calano nettamente, da 61 a 54, i ricoverati, 7 dei quali in area critica. Questo, purtroppo anche per effetto di un nuovo decesso, dopo una giornata di tregua, quello di un 79enne acconciatore rodigino che era ricoverato in Terapia intensiva al San Luca. E se sono emerse le positività di due alunni di una terza e una quinta della scuola elementare di Castelnuovo Bariano, e quella di un insegnante del Cipriani di Adria, anche per effetto delle vaccinazioni non si registrano più nuovi casi nelle case di riposo, dove risultano positivi solo 7 ospiti.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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