Mascherine, tute isolanti e percorsi protetti in ospedale

Martedì 28 Gennaio 2020
Mascherine, tute isolanti e percorsi protetti in ospedale
PROTOCOLLO SANITARIO
ROVIGO Pronti al peggio. Anche l'Ulss 5 Polesana si sta preparando all'evenienza, si spera più che remota, di dover affrontare un ricovero per il 2019- nCoV, il nuovo Coronavirus che si è manifestato in Cina, a Wuhan, e che tanta apprensione sta suscitando a livello planetario. Ieri mattina una parte del personale medico sanitario dell'ospedale di Rovigo ha eseguito un test delle procedure previste dall'apposito piano. Innanzitutto su come indossare e svestire in sicurezza lo speciale vestiario per evitare ogni possibile forma di contagio, con la particolare dotazione di una maschera protettiva con tanto di respiratore.
PERCORSO PROTETTO
Poi, all'interno dell'ospedale è stato predisposto un apposito percorso isolato per il trasporto di eventuali pazienti infetti, che permetta di evitare il passaggio in stanze o corridoi dove possano trovarsi alte persone. Una serie articolata di misura per evitare il contagio, in modo da ridurre al minimo il rischio, vista la virulenza di questa nuova malattia della quale si sa ancora molto poco. «I casi sospetti di nCoV si sottolinea - vanno visitati in un'area separata dagli altri pazienti e ospedalizzati in isolamento in un reparto di malattie infettive, possibilmente in una stanza singola, facendo loro indossare una mascherina chirurgica, se riescono a tollerarla. Il numero di operatori sanitari, di familiari e di visitatori ad un caso sospetto deve essere ridotto e deve essere registrato. Per motivi precauzionali, si raccomanda che il personale sanitario, oltre ad adottare le misure standard di biosicurezza, applichi le precauzioni per prevenire la trasmissione per via aerea e per contatto. In particolare, dovrebbe indossare: mascherina e protezione facciale, camice impermeabile a maniche lunghe non sterile e guanti. Dovrebbero essere utilizzati strumenti monouso e strumentazioni portatili per evitare di muovere il paziente.
Se è necessario trasportare il paziente fuori dalla stanza di isolamento, usare percorsi predeterminati per minimizzare la possibile esposizione di personale sanitario, altri pazienti e visitatori».
CENTRO DI RIFERIMENTO
Anche l'assessorato alla Sanità della Regione ha diffuso ieri ulteriori aggiornamenti. Convocando un'apposita riunione sulle modalità d'intervento a Padova, la cui azienda ospedaliera è stata individuata come centro regionale di riferimento per il nuovo Coronavirus. L'ospedale di Padova sarà il punto di indirizzo in Veneto per il numero verde 1500, attivato dal Ministero della Salute. «Come Regione spiega l'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin - tramite la Direzione Prevenzione e le altre nostre strutture, stiamo seguendo con grande attenzione tutte le evoluzioni del contagio, in modo da dare una risposta a qualsiasi eventualità possa coinvolgere anche nostri cittadini. In queste ore, stiamo attivando una task force regionale con l'apporto di tutte le strutture sanitarie».
Come si spiega nel sito dedicato del Ministero della Salute, i coronavirus sono una famiglia di virus che provocano malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria acuta grave, la Sars. Il nuovo coronavirus, mai precedentemente identificato nell'uomo, ha sintomi simili all'influenza: febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie. Le informazioni attualmente disponibili suggeriscono che il virus possa causare sia una forma lieve, ma che nasi più gravi possa portare a polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino alla morte.
Francesco Campi
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