Mantovan: «I privati pensano solo agli utili: via gli accreditamenti»

Mercoledì 5 Agosto 2020
Mantovan: «I privati pensano solo agli utili: via gli accreditamenti»
SINDACATI
ROVIGO Un rinnovo atteso da quasi due mesi, ma l'accordo contrattuale continua a essere rinviato. E ora si va verso una spaccatura, tanto che è concreta l'ipotesi di uno sciopero nazionale. I lavoratori della sanità privata sono stanchi delle promesse e adesso sono pronti a incrociare le braccia. A tuonare contro Aris (Associazione religiosa istituti sociosanitari) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) è Riccardo Mantovan, responsabile sanità per la Cgil Rovigo. L'esponente del sindacato rodigino attacca: «È un affronto inaccettabile, i ricchi e potenti imprenditori della sanità privata non si sono presentati al tavolo sindacale per la ratifica definitiva sul rinnovo del contratto».
LA STORIA
Mantovan ricorda le tappe di una vicenda che si trascina da tempo. «Era stata firmata una preintesa a giugno, su un rinnovo atteso da 14 anni; mai si era assistito a un comportamento così irresponsabile. L'atteggiamento di Aris e Aiop è vergognoso. Oltre ad arricchirsi sulle spalle dei contribuenti ed essere riusciti, persino, a farsi finanziare per il 50%, da Governo e Regioni, i costi dell'ipotetico rinnovo contrattuale, ancora insoddisfatti, si sono permessi di non riconoscere gli impegni sottoscritti il 10 giugno con i lavoratori».
A pagare il conto sono i lavoratori, anche in provincia di Rovigo. «È un comportamento scioccante che si ripercuote sulle spalle di tutti i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto, poi negati di ogni diritto. I cittadini devono sapere che queste realtà si sono sottratte ai rischi evitando di fare la loro parte come è accaduto durante la pandemia».
La Cgil Rovigo attacca nuovamente la gestione privata e denuncia quanto accaduto durante l'emergenza Coronavirus. «È stato un periodo tragico: hanno preferito chiudere gli ospedali privati e mettere i lavoratori in cassa integrazione per evitare di vedere diminuire i loro guadagni, scaricando i costi sul sistema pubblico. Il Governo e le Regioni intervengano per sanzionare e condannare questi comportamenti revocando loro gli accreditamenti».
Il responsabile della sanità della Cgil polesana minaccia: «Con queste figure non è possibile dialogare, pertanto non rimane che passare alla lotta andando verso lo sciopero nazionale per protestare contro questa vergogna». L'appello è alla classe politica: «Chiediamo una presa di posizione da parte di Governo e Regioni a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. Al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, chiediamo di cassare la recente attribuzione di finanziamento extra budget di ulteriori 6,1 milioni alle strutture private convenzionate del Veneto, perché non è possibile affidare la salute dei nostri cittadini a chi si occupa solamente di fare utili».
A. Gar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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