Mancano personale e indicazioni, sindacati in allarme

Domenica 5 Luglio 2020
Mancano personale e indicazioni, sindacati in allarme
LA SCUOLA
ROVIGO A due mesi dalla riapertura delle scuole, più che di incertezza, la situazione è esplosiva. Nulla è stato definito: non si sa quali saranno i luoghi né i tempi delle lezioni; le assegnazioni dei docenti di sostegno soffrono di gravissime lacune a livello nazionale; a garantire il diritto all'istruzione dei polesani c'è una classe docente formata al 40% da precari e il personale Ata è sottodimensionato. Tutti restano tuttora in attesa di chiarimenti, indicazioni e linee guida che il Ministero non rilascia.
Per tutti si intende un sistema complesso che va ben oltre il rapporto insegnante-alunno e che coinvolge le istituzioni (Comuni e Province) chiamate a fornire degli spazi adeguati alla didattica; il sistema dei trasporti (treni, pullman e pulmini); i dirigenti scolastici che devono organizzare il lavoro di decine di docenti assicurando la qualità del servizio e la sicurezza di centinaia di persone (lavoratori e studenti). La zona grigia delle indicazioni ministeriali Primo settembre inizio dell'anno scolastico, 14 settembre primo giorno di scuola e ancora non abbiamo alcuna linea guida concreta da parte del Ministro dell'istruzione.
DISAGIO E INCERTEZZA
Lo stesso disagio lo vivono le istituzioni: i Comuni, per gli istituti comprensivi, e le Province, per secondarie e superiori, devono trovare gli spazi preposti esordisce Giovanni Vascon della Cisl Scuola di Padova e Rovigo. «Non significa nulla affermare si insegnerà nelle scuole e nei teatri: bisogna capire che l'ambiente scolastico necessita di una serie di contesti collegati alla sicurezza degli studenti, dei minori». Per fare un esempio concreto: anche il percorso dalla classe al bagno di un bambino va sorvegliato all'interno della scuola: come fare in un teatro o in un cinema, dove il personale Ata non è presente?
«Già in situazione non emergenziale il personale Ata è enormemente sproporzionato in difetto: i bambini sono costretti ad attendere certi orari per andare al bagno. Come si pensa di gestire la lezione fuori sede?». Profili di responsabilità dei dirigenti scolastici. La scuola è pur sempre un luogo di lavoro e la sicurezza dei lavoratori (Ata e docenti) va garantita in parallelo a quella dei fruitori del servizio, cioè gli studenti. I dirigenti devono fare scelte e assumersene la responsabilità sapendo in partenza che il rischio di contagio non può essere azzerato.
SICUREZZA PRIORITARIA
«La questione della sicurezza va chiaramente oltre la portata del singolo dirigente conferma il sindacato ma di fatto al momento pesa in toto sulle sue spalle». Ingressi scaglionati e trasporto scolastico. «A oggi non c'è alcuna conferma della parzializzazione degli accessi a scuola spiega Vascon -. Manca un riscontro ufficiale. Sarebbe utile capire come avere il personale ausiliario sufficiente a effettuare la sorveglianza in caso di ingressi e uscite. Lo stesso discorso vale per la parzializzazione delle classi: a oggi non ci sarebbe alcun modo per garantire Ata e nemmeno docenti».
La situazione che si è stratificata negli ultimi decenni è composta di tagli continui. Ogni scelta diversa dalla situazione ordinaria ha ricadute costose: più classi, più autisti di corriere, più docenti, più ausiliari. Il precariato dei docenti, che a livello nazionale si attesta al 25%, in Veneto; nelle province di Rovigo e Padova è al 40%. L'unica speranza è che questo virus ci lasci, sparisca». La Cisl sollecita scelte tecniche e politiche immediate. «La provincia di Rovigo, per estensione e scarsa densità abitativa, andrebbe equiparata alle province montane».
Roberta Paulon
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