LOGISTICA ANTI-COVID
ROVIGO I superfrigoriferi ci sono. E il direttore generale

Sabato 28 Novembre 2020
LOGISTICA ANTI-COVID ROVIGO I superfrigoriferi ci sono. E il direttore generale
LOGISTICA ANTI-COVID
ROVIGO I superfrigoriferi ci sono. E il direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella congela ogni possibile polemica sul nascere: «Voglio tranquillizzare tutti, non c'è alcun giallo sui frigoriferi: il Polesine non è sprovvisto di dispositivi di conservazione per temperature bassissime. In questo momento abbiamo otto congelatori che garantiscono i meno 80 gradi, ognuno con capienza di circa 500 litri. Uno solo però è attualmente completamente libero, perché gli altri sono occupati e contengono materiali biologici, ma potremmo liberarne subito anche un secondo spostando il contenuto negli altri congelatori. Comunque è già partito anche l'ordine per l'approvvigionamento di almeno un altro paio. Poi se saranno acquistati o noleggiati, sarà una decisione che prenderà il provveditorato».
DATI SBAGLIATI
Un problema di comunicazione alla base del giallo, tuttavia, c'è stato. «C'è stata un po' di confusione sulla disponibilità a livello polesano di questi dispositivi per la conservazione, anche per colpa nostra - sottolinea Compostella -, perché abbiamo trasmesso i dati alla struttura diversa da quella che si occupava di raccoglierli e, per questo, è emerso che Polesine non aveva fornito dati e quindi appariva che fossimo sguarniti. Al di là di ogni equivoco, l'importante è che questi frigoriferi ci siano».
Anche perché sono assolutamente necessari per la conservazione di questa prima tipologia di vaccino, che necessita, appunto, una temperatura di meno 80 gradi e una catena del freddo senza interruzioni. Innegabilmente l'arrivo del vaccino che possa portare ad una svolta nella battaglia all'epidemia è oggetto di un attesa messianica, anche se per la vaccinazione su larga scala i tempi saranno ancora molto lunghi.
LE FORNITURE
«Per quanto riguarda i vaccini Covid spiega Compostella - al di là anche di notizie relative a un rallentamento della sperimentazione del vaccino Oxford-Astrazeneca, rimane valido quanto già annunciato dal ministro Speranza, dal commissario Arcuri e dal presidente Zaia sulla prima fornitura a gennaio. Ovviamente, però, è ancora presto per definire a livello locale tempi e modalità, che saranno oggetti di approfondimenti nelle prossime settimane. Si tratta di 3,4 milioni dosi prenotate dall'Italia del vaccino Pfizer-Biontech, che vuol dire 1,7 persone vaccinate perché necessita di due dosi. Per il Veneto la prima fornitura dovrebbe essere di circa 350mila dosi, ovvero 170mila persone, mentre per il Polesine si parla di una distribuzione di poco meno di 30mila dosi, quindi di circa 14mila persone. Sono numeri ancora caratterizzati da una forte variabilità, ma questo serve per capire quale dovrebbe essere l'ordine di grandezza».
Nel frattempo, c'è un altra campagna vaccinale, quella antinfluenzale, che complice la massiccia adesione e anche la forte campagna di sensibilizzazione, insieme con l'allargamento della platea dei beneficiari a titolo gratuito, come i bambini al di sotto dei sei anni e delle persone con più di 60 anni, mentre in passato la soglia era 65, ha visto subito esaurirsi le scorte e si è quindi pressoché fermata. Le farmacie del Veneto rinunceranno a una quota di vaccini e ciò permetterà al Polesine di ricevere altri tremila dosi.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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