LE TESTIMONIANZE
POLESELLA I vicini si sono trasformati negli eroi della notte.

Giovedì 28 Gennaio 2021
LE TESTIMONIANZE POLESELLA I vicini si sono trasformati negli eroi della notte.
LE TESTIMONIANZE
POLESELLA I vicini si sono trasformati negli eroi della notte. A Polesella in via Mayer sembrava il solito tranquillo martedì sera, le famiglie hanno finito di cenare e in tanti si accomodano davanti alla tivù per assistere a Inter-Milan, derby di Coppa Italia. All'improvviso Davide Garavello fa notare a Fabrizio Conte, suo vicino di casa, che c'è qualcosa non va: un'auto accesa da troppo tempo all'interno del garage e qualcuno potrebbe essere in pericolo. I due, supportati da Lorenzo Zanchetto, aiutandosi con un cric fanno irruzione nel garage e riescono a strappare alla morte Rosangela Dal Santo, che aveva scelto di farla finita per sempre tentando il suicidio dopo l'accoltellamento del compagno Costantino Biscotto.
SENZA SENSI
La scena che si presenta davanti agli occhi dei vicini-soccorritori fa rabbrividire: Rosangela è seduta nella Peugeot, priva di sensi, non risponde alle sollecitazioni. È necessario chiamare immediatamente i soccorsi, che arrivano assieme alle autorità. Solo in seguito, i carabinieri trovano all'interno dell'appartamento, al primo piano del complesso residenziale, il corpo di Biscotto, colpito dalle profonde coltellate.
IMPRESSIONE
A Fabrizio Conte (nella foto), ieri mattina a passeggio con il suo inseparabile cagnolino, non piace molto la definizione di eroe. L'uomo di Polesella ha fatto quello che era necessario fare in quel preciso istante, ma quella scena non la dimenticherà facilmente: «Non ho chiuso occhio, stanotte non sono riuscito a dormire», continua a ripetere. «Martedì sera sono stato avvertito da Davide e insieme a Lorenzo siamo intervenuti: abbiamo notato subito che era stato collegato il tubo di scappamento con una gomma per l'acqua: Rosangela aveva sigillato le fessure con degli stracci e cercato la morte per soffocamento». Uno scenario da film, che Fabrizio descrive in maniera precisa a un'altra vicina di casa, attonita dal racconto. Dal condominio vicino avevano notato che ieri mattina Costantino non era ancora partito per il suo tradizionale giro tra bar e negozi, a distribuire latte e prodotti per dolci: il furgone della Parmalat era ancora in parcheggio, un fatto insolito, visto che il 55enne era solito partire alle primi luci del giorno. Per Fabrizio Conte, l'aria tra quella mura cominciava a essere pesante: «Ero amico della coppia, sono stato spesso invitato in casa di Costantino e Rosangela, ma negli ultimi tempi ho preferito evitare perché la situazione non era delle migliori».
CARATTERI DIVERSI
Il vicino ricorda il 55enne come «un uomo espansivo, gentile e disponibile, era appassionato di pesca e negli ultimi mesi dedicava molto tempo al suo nuovo lavoro». Le liti tra i due sarebbero state frequenti: Rosangela, accecata dalla gelosia, aveva accusato Costantino di tradimento, aveva puntato il dito contro l'uomo, non si fidava di lui, credeva avesse relazioni clandestine. Chi invece non vuole credere alla ridda di voci è un altro anziano vicino di casa, sorpreso e quasi in lacrime alla notizia della morte di Costantino: «Era una persona spontanea, che amava ridere, sempre disponibile. Negli ultimi anni aveva cambiato diversi lavori per colpa della crisi economica: aveva fatto il rappresentante nel settore della meccanica, poi vendeva macchinette da caffè e cialde per una ditta di Padova, in seguito aveva lavorato per un'azienda di Ferrara specializzata nei sistemi di sicurezza. Negli ultimi mesi era felice perché aveva trovato un buon lavoro, faceva il rappresentante per la Parmalat, serviva bar e negozi della zona, era spesso in giro con il suo furgone. Io non lo vedevo da tre mesi, ma non ho mai sentito liti e urla provenire da quell'appartamento. Costantino e Rosangela sembravano una coppia normale, come tante, non avrei mai immaginato potesse accadere una simile tragedia».
A.Gar.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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