Le temperature aumentano, di più in Alto Polesine

Giovedì 2 Luglio 2020
Le temperature aumentano, di più in Alto Polesine
CLIMA
ROVIGO Caldo, fa caldo. Ma è sempre stato così caldo? La risposta, intuitiva vista l'ormai coscienze diffusa del fenomeno del riscaldamento globale, è no. A confermarlo sono i numeri. Nell'ultimo approfondimento di Arpav, relativo al 2018, si sottolinea come «dall'analisi delle spazializzazioni relative agli scarti delle temperature minime, medie e massime annuali, si deduce un 2018 nel complesso più caldo della media, in particolare per quanto riguarda le temperature minime».
E la scorsa estate? La temperatura media trimestrale è risultata in tutto il Veneto molto superiore alla media, con scarti mediamente di 1.5-2 gradi, si legge sempre nelle analisi dell'Arpav, che precisa come «gli scarti medi stagionali sono stati fortemente influenzati da un mese di giugno eccezionalmente caldo». Tuttavia, anche il dato del solo agosto scorso, «risulta ovunque superiore alla media, tuttavia con scarti inferiori allo scarto stagionale, nell'ordine di 1-1.15 gradi».
LA PROVINCIA
Prendendo i due punti di riferimento in Polesine di queste elaborazioni, si nota come a Villadose la temperatura media del trimestre è stata di 25 gradi, a fronte di una media storica di 23,1, mentre al centro di Pradon, a Porto Tolle, di 25 rispetto a 23,2. Il dato forse più significativo, è quello che riguarda il numero medio mensile di giorni con temperatura minima maggiore di 20 gradi, che è risultato molto superiore alla media in tutto il Veneto. A Villadose sono stati 6 rispetto a un dato storico di 3, mentre a Porto Tolle 10 rispetto a 5.
Secondo l'analisi di Lorenzo Ferrari e Ornaldo Gjergji, pubblicata da European Data Journalism Network, «in un terzo dei comuni europei la temperatura media è aumentata di oltre due gradi tra gli anni Sessanta e l'ultimo decennio». Questo dato è stato rielaborato da Infodata del Sole 24 Ore che permette di valutare a livello comunale la differenza tra la temperatura media nel periodo 1961-1970 e il periodo 2009-2018. Graficamente appare subito chiaro come su tutto il territorio polesano si sia verificato un aumento e come questo risulti maggiore man mano che ci si allontana dalla costa. Lo scostamento maggiore si registra a Bergantino e Castelnovo Bariano, con un aumento della temperatura stagionale di una media di 2,166 gradi. Seguono Melara con 2,164, Castelmassa, Calto e Ceneselli con 2,028, Giacciano con Baruchella con 2,022. Al contrario, gli aumenti meno consistenti, ma comunque significativi e superiori a un grado centigrado, si registrano nel Delta. In coda Taglio di Po con 1,065, poi Rosolina con 1,071, Porto Viro con 1,091, Porto Tolle con 1,177 e Ariano con 1,205.
Tutti gli altri comuni si collocano fra questi valori, con scostamenti tutto sommato limitati. Ad Adria la variazione è pari a 1,343 gradi, a Rovigo 1,727. A Occhiobello 1,701, a Lendinara 1,822, mentre a Badia 1,947.
I più surriscaldati d'Italia risultano Novate Mezzola, Samolaco, Berbenno di Valtellina e Buglio in Monte, tutti in provincia di Sondrio, che insieme a Brindisi, in Puglia, sono i cinque comuni che hanno registrato un aumento superiore ai 4 gradi. In Veneto, il comune con l'incremento maggiore, 3,165 gradi, è Schio, in provincia di Vicenza. Quello con l'aumento minore, invece, è proprio Taglio di Po.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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