La vita di Ludovico Guglielmo sarebbe ideale per uno di quei film che mixano l'azione

Domenica 29 Giugno 2014
La vita di Ludovico Guglielmo sarebbe ideale per uno di quei film che mixano l'azione con la commedia. Lui che da fotografo per passione è diventato dapprima un fotoreporter di guerra e oggi uno dei più quotati fotografi di matrimoni.
«A 18 anni mi sono recato in Chiapas, la regione del Messico in cui il subcomandante Marcos faceva la rivoluzione con il suo esercito di sognatori. Ero andato come osservatore internazionale dei diritti umani, con una Reflex prestata da un amico. Ho ritratto gli indigeni nei villaggi e le marce nella Selva Lacandona contro la violazione dei diritti umani ad opera del governo. Nel frattempo tenevo un diario di viaggio che fu poi pubblicato in cinquemila copie con il titolo "Occhi Puntati". È stato durante quel viaggio che ho capito tutto: nella vita avrei fatto il reporter di guerra. Nel 2000 ero nella Striscia di Gaza a fianco dei palestinesi con la mia prima Reflex a pellicola, a difendere l'Università di Gaza dall'esercito israeliano mentre i miei genitori morivano di ansia a casa».
Il racconto del fotografo rodigino svela anche un incredibile aneddoto.
«Furono dieci giorni di fuoco, con una delegazione dall'Italia guidata dalla parlamentare europea Luisa Morgantini e l'associazione Ya Basta. Ho potuto incontrare Arafat ma mentre la notte di Capodanno a Ramallah nel quartier generale dell'autorità palestinese tutti brindavano con Arafat, io mi innamorai della segretaria della parlamentare europea di Rifondazione comunista. Al mio ritorno la raggiunsi a Bruxelles, proprio in occasione della consegna ufficiale della documentazione sulle violenze raccolta nei territori occupati. In un padiglione del Parlamento Europeo era allestita una mostra fotografica di Oliviero Toscani che mi incaricò di fotografare l'evento con la sua fotocamera. Ero così felice che il giorno dopo comprai una giacca da fotoreporter, quelle smanicate, piene di tasche porta rullini che sarebbero diventate inutili dopo pochi anni con l'arrivo delle schede di memoria capaci di contenere migliaia di foto. Mi sentivo pronto per il fronte. Ma non fu così. Dopo qualche anno passato a sognare l'avventura e studiare scienze politiche, mi ritrovai a fotografare i bagnanti in un paradiso artificiale che nulla aveva a che vedere con l'adrenalina degli scenari di guerra dove si può documentare l'azione militare e gli effetti che i conflitti hano sulle popolazioni. Invece ero in un villaggio turistico nella bella Crotone, mamme e bambini felici che sguazzavano con salvagenti colorati. Decisi allora di consolidare le mie competenze e l'anno successivo presi il diploma in fotografia artistica all'Istituto Europeo di Perugia. Poi frequentai il workshop che mi aprì la mente con il fotografo della Magnum, Massimo Sciacca e mi sentivo di nuovo pronto per un viaggio in un paese disgraziato. Sfoderai la mia giaccia ma le mie aspettative non furono appagate perché mi ritrovai a fotografare fiori. Le mie immagini uscivano sulle copertine di "Fiori e Foglie", rivista nota solo ai professionisti del settore».
Il sogno rivoluzionario del fotoreporter insomma svanì. È allora che lesi sono aperte le porte dei servizi nelle cerimonie nuziali?
«Praticamente sì. In effetti come i fioristi si sono evoluti in floral designer, così i fotografi di matrimoni sono diventati wedding photographer dal taglio photojournalist. Oggi sono un fotografo professionista story teller: entro nelle vite degli altri per raccontare con le immagini. Quando arrivano le gratifiche come quella di essere nominato migliore videografo italiano di matrimoni dell'anno mi rendo conto di essere sulla strada giusta e che il viaggio deve continuare. Inoltre sono stato scelto dalla marketing manager di Louis Vuitton per fotografare gli eventi riservati ai clienti vip negli store del Veneto».
Guglielmo è stato nominato wedding videographer del 2014. Ha ritirato il premio alla convention annuale di Orvieto, come vincitore assoluto per il contest (Wedding Movie Awards) sulla videografia di matrimonio. È membro del Wedding Photography Select, organizzazione inglese internazionale alla quale si accede per merito e che accoglie i migliori fotografi di matrimonio nel mondo.
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