La vaccinazione rallenta: scorte giuste per fare le seconde dosi `

Martedì 19 Gennaio 2021
La vaccinazione rallenta: scorte giuste per fare le seconde dosi `
PANDEMIA
ROVIGO «Si vive alla giornata, purtroppo c'è un'incertezza che non dipende da noi e complica tutto: a parte imprecare, non possiamo far altro che il massimo con quanto ci viene messo a disposizione».
Il direttore generale dell'Ulss 5, Antonio Compostella, commenta sconsolato la riduzione improvvisa e inattesa della fornitura di vaccini Pfizer-Biontech destinata al Polesine. Oggi ne sarebbero dovute arrivare 3.500 dosi. Invece, spiega il direttore, «ne arriverà solo un terzo».
RALLENTAMENTO
Questo dà la misura di come sia difficile programmare anche solo da un giorno all'altro. Si tratta di un problema che riguarda più Regioni, con il Veneto fra le più penalizzate, e che secondo quanto riferito dal commissario straordinario Domenico Arcuri, è dovuto a una decisione unilaterale dell'azienda produttrice, che ha necessità di rallentare la produzione per adeguare gli impianti alla domanda mondiale. Fortunatamente l'Ulss 5 aveva messo previdentemente da parte qualche dose, garantendosi la possibilità di continuare con la somministrazione delle seconde dosi a chi ha già ricevuto la prima 21 giorni fa. Perché questo vaccino ha la necessità di una doppia inoculazione a distanza di tre settimane l'una dall'altra e l'immunità al coronavirus si produce solo una settimana circa dopo la seconda dose. Senza questo richiamo, tutto lo sforzo fatto finora, con 6.885 persone che in Polesine hanno già ricevuto la prima dose, rischia di essere vanificato. «Il problema è che si vive alla giornata, la settimana prossima ci è stato detto che dovrebbe essere ripristinata la fornitura normale, che prevedeva circa 2.500 dosi destinate al Polesine, e forse anche venire consegnato quanto non arrivato con la fornitura di questa settimana, ma lo sapremo solo la settimana prossima. Noi, comunque, avevamo messo via una scorta per le seconde dosi e dovremmo riuscire, dai conti che abbiamo fatto, fra quanto in arrivo in queste ore e la fornitura prevista la prossima settimana, a eseguire le seconde dosi seguendo il calendario previsto».
SECONDE DOSI
Domenica, per 37 dei primi 40 operatori sanitari che avevano inaugurato la campagna vaccinale durante il V-Day a Trecenta, hanno ricevuto la seconda dose. Tre non hanno potuto per cause di forza maggiore, ma già ieri tutti dovrebbero aver ricevuto la seconda somministrazione e fra una settimana, ottenere l'immunità al virus. Dopo le prime 40 inoculazioni del 27 dicembre, la prima vera fornitura da oltre tremila dosi è arrivata alla Farmacia ospedaliera di Rovigo il 30 dicembre e già il 31 sono state inoculate ai primi 420 operatori sanitari, secondo le tabelle predisposte sulla base della maggiore esposizione al rischio, nei tre punti vaccinali attivati nei tre ospedali di Rovigo, Adria e Trecenta, quindi giovedì dovrebbero ricevere la seconda dose. Sempre 420 operatori sanitari erano stati vaccinati il 2 gennaio e per loro la seconda inoculazione è prevista per sabato.
«Le seconde somministrazioni di vaccino a quanti hanno già ricevuto la prima dose - ribadisce Compostella - dovrebbero essere garantite, a meno di altre sorprese. Tuttavia, questa situazione di incertezza che vede addirittura ridotte in corsa le forniture che ci erano state garantite, rallenta inevitabilmente il completamento della prima fase, perché ancora avremmo voluto vaccinare altri operatori sanitari. E così si rallenta quindi anche l'avvio della cosiddetta fase 1B, ovvero l'allargamento della campagna vaccinale agli ultraottantenni, perché è impossibile programmare senza avere la certezza dei vaccini che avranno a disposizione. Teoricamente dalla prossima settimana, questa è la rassicurazione che ci è stata fatta, tutto dovrebbe tornare alla normalità, ma dobbiamo essere pronti a tutto».
L'organizzazione della prima fase della campagna vaccinale è proceduta senza intoppi, con i numeri che hanno testimoniato un avanzamento fra i più rapidi a livello regionale e nazionale, salvo poi trovarsi costretti a dover rallentare per mancanza di vaccini. Domenica sera risultavano vaccinate 6.885 persone in provincia, 3.521 tra gli operatori sanitari dell'Ulss 5, del territorio e delle strutture private accreditate, con un'adesione prossima al 100%, e 3.364 fra ospiti e operatori delle Rsa, con un tasso di dissenso rispettivamente del 2% e del 9%, e una percentuale di vaccinati, alla luce anche delle momentanee inidoneità, pari al 95 e all'83% rispettivamente.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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