LA SPONDA FRANATA
ROVIGO Per vedere la luce in fondo al tunnel, le famiglie dovranno

Venerdì 17 Gennaio 2020
LA SPONDA FRANATA
ROVIGO Per vedere la luce in fondo al tunnel, le famiglie dovranno aspettare almeno altri trenta giorni. Dalla vigilia di Natale è stato istituito il divieto di transito sul percorso arginale di via Argine Sinistro, a seguito dello smottamento della riva del Canalbianco. Una ventina di famiglie, che abitano nei comuni di Rovigo, Bosaro e Arquà, sono rimaste praticamente isolate e in questi giorni hanno alzato la voce per protestare. Adesso arrivano risposte dal Genio Civile di Rovigo, che seguirà in prima persona tutti gli interventi.
IL CRONOPROGRAMMA
La novità più importante viene svelata dall'ingegnere Giovanni Paolo Marchetti: «Martedì ho effettuato un primo sopralluogo, i lavori di somma urgenza verranno decisi nella giornata odierna (giovedì per chi legge, ndr) e inizieranno da venerdì. Serviranno trenta-quaranta giorni per la messa in sicurezza». L'ingegnere entra nel dettaglio: «Ha ceduto il piede, dovremo ricostruire il paramento. Poi faremo la sponda in terra ricoperta, per dare maggiore stabilità». Marchetti individua le cause: «Un fenomeno dovuto all'escursione termica e alle piogge, che hanno ingrossato il fiume Canalbianco: tutto il materiale era saturo. Non è solo un problema di navigazione, visto che abbiamo interessato anche la difesa idraulica», fanno sapere dal Genio. Sgombrato anche il campo da ogni dubbio: i lavori spettano esclusivamente al Genio Civile, non riguardano il Consorzio di bonifica. Certo, una patata bollente da gestire per l'ingegnere Giovanni Paolo Marchetti, responsabile a interim a Rovigo, da poco operativo, come titolare dell'incarico, a Vicenza.
RESIDENTI ESASPERATI
La pazienza dei residenti di via Argine Sinistro e Valmolin Inferiore, tuttavia, è già messa a dura prova. Valentino Perlari minaccia: «Se non viene bloccato il traffico fluviale, noi residenti ci riteniamo liberi di transitare sulla strada. Non rispetteremo l'ordinanza, siamo pronti a togliere le transenne» è l'annuncio shock dei residenti. Il portavoce delle famiglie successivamente afferma: «Attendiamo il cartellone che definisca, in maniera precisa, l'inizio e la fine dei lavori. Chiediamo la sospensione del traffico fluviale sul Canalbianco, altrimenti le chiatte continuano a sbattere contro le rive e, in futuro, serviranno nuovi interventi d'urgenza. Le sto contando: dal 24 dicembre sono già passate otto imbarcazioni, è inammissibile». E rincara la dose: «Quell'ordinanza è sbagliata - ribadisce il portavoce delle famiglie - perché hanno incolpato le grandi piogge e doveva essere garantito l'accesso alle automobili dei residenti. Uno dei problemi maggiori, inoltre, è quello del traffico pesante: sono sempre passati mezzi e camion superiori ai 25 quintali. Sappiamo che le misurazioni sono continuate anche nella giornata di mercoledì. Certo, siamo bloccati dal 24 dicembre e non è una situazione facile per chi abita in questa zona» ribadisce il referente dei cittadini di Arquà Polesine, Rovigo e Bosaro.
La chiusura della strada si protrarrà per tutto il mese di febbraio. E i disagi continueranno. Significativa la testimonianza della signora Emilietta: «Siamo rimasti senza posta addirittura per quindici giorni - sbotta la residente, una vita trascorsa in questa porzione di terra - e abbiamo dovuto andare a ritirare la corrispondenza al deposito in area Tosi». Cuore di nonna: «Come facciamo ad andare a Gavello più volte al giorno per accudire i nostri nipoti?», afferma Lucia. Le bollette sono arrivate già scadute, un altro problema che si somma ai disagi per il trasporto scolastico e ai danni economici subiti dalla storica Carrozzeria Barison, che rischia di perdere clienti provenienti da Pontecchio e Borsea.
Alessandro Garbo
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci