La sicurezza stradale non abita in città

Lunedì 21 Ottobre 2019
STRADE
ROVIGO L'incidente in via Pascoli, nel quale ha perso la vita l'84enne Luigina Mazzetto Felisati, morta dopo l'impatto con un furgone frigorifero di trasporto formaggi freschi, che l'ha sbalzata dalla sella della sua bicicletta a pochi metri dal cancello della sua abitazione, pone nuovamente l'attenzione sul tema dei punti neri della viabilità in città, in particolare per pedoni e ciclisti. E se è vero che proprio in questi giorni in molte strade del capoluogo sono ricomparse le strisce, comprese quelle pedonali, che da lungo tempo sembravano ormai essere state cancellate per sempre, ci sono ancora molte zone dove una semplice striscia non basta a creare sicurezza.
L'ULTIMA TRAGEDIA
Proprio i residenti in via Pascoli stanno pensando di dare vita a una petizione per chiedere che venga messo in sicurezza il tratto dove lo scorso 14 ottobre si è consumata la tragedia, quello che dalla circonvallazione ovest arriva fino alle vie Curiel e Boccaccio, che è a doppio senso di marcia. «C'è un problema nella zona sentito da tempo e c'è un po' di agitazione - spiega un giovane residente - in quel tratto, con le auto parcheggiate, la strada è più stretta dei 5 metri che dovrebbe essere il minimo per il doppio senso di marcia. In pratica sarebbe necessario mettere un divieto di sosta per evitare una pericolosa strettoia. Per ora ha forse prevalso anche la volontà di non perdere dei parcheggi, ma l'incidente nel quale è morta una signora che tutti qui conoscevamo, ha nuovamente riproposto la questione. Già in passato era stata fatta una richiesta perché venissero messi dei dossi anche perché, con la discesa, molte auto arrivano a velocità sostenuta. Non solo, ma c'è anche da tenere in considerazione che l'asfalto ha delle fessurazioni significative. Più di una volta qualcuno è caduto, recentemente anche una persona ha sbattuto un ginocchio e si è rotto gli occhiali».
LA ROTATORIA
Non si tratta dell'unico punto pericoloso. In questi giorni di fiera, con le giostre al Censer, è riemerso con evidenza un altro punto nero, quello della rotatoria asimmetrica che si apre su viale Porta Adige, in cui confluiscono via Lina Merlin, meglio nota come bretella Gentili, vie Calatafimi, Baruchello e Bramante. A sollevare il problema, a più riprese, era stato in particolare l'ex consigliere comunale Renato Borgato, che aveva presentato svariate interrogazioni. «È chiaro - ha rimarcato più volte - che ci siano stati degli errori di valutazione, ma agli errori si può sempre rimediare, invece qui mi sembra che si ignori il problema e non si voglia prendere coscienza dei gravi rischi».
PEDONI A RISCHIO
Da giorni, invece, c'è un altro punto critico sul quale si stanno concentrando le preoccupazioni, l'incrocio a Y tra via Martiri di Belfiore e il tratto finale di corso del Popolo, a San Bortolo. «Le macchine che attendono di attraversare - spiega Angelo Maffione, del Forum dei cittadini, che si fa portavoce di un gruppo di cittadini - nascondono i pedoni e le bici pronti sulle strisce. Molti ragazzi tutte le mattine attraversano questo punto e sappiamo quanto le auto vadano veloci a quell'ora. Le soluzioni possono essere molteplici e vanno ovviamente proposte dai tecnici del settore. Ciò che spetta a noi è sollevare il problema».
PROBLEMA SCUOLE
Sempre in tema di sicurezza di strade interessate dal flusso scolastico, un gruppo di genitori ha posto l'accento sulla viabilità nel quadrilatero delimitato da via Benvenuto Tisi, viale Gramsci, vie Tintoretto e Montessori. «Su via Montessori - spiega una manna - a doppio senso di marcia, si affacciano due asili, oltre a essere la strada principale d'accesso alla scuola elementare Pascoli di via Tintoretto. A doppio senso è anche la stretta via Raffaello Sanzio: negli orari di entrata e uscita, fra auto in transito, auto parcheggiate e scuolabus, il rischio di incidenti sembra davvero alto».
Francesco Campi
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