LA PAURA DEL CONTAGIO
ROVIGO Altri quattro test per il Coronavirus sono stati

Mercoledì 26 Febbraio 2020
LA PAURA DEL CONTAGIO ROVIGO Altri quattro test per il Coronavirus sono stati
LA PAURA DEL CONTAGIO
ROVIGO Altri quattro test per il Coronavirus sono stati eseguiti fra lunedì sera e ieri mattina, tre su pazienti ricoverati all'ospedale di Rovigo, uno dei quali era già degente, che sembrerebbe avere una polmonite dovuta ad altre cause, ma al quale per prudenza è stato comunque eseguito il tampone, un quarto ad un paziente che si è presentato al pronto soccorso di Porto Viro ma che è stato poi subito dimesso non presentando alcuna sintomatologia. Per uno dei quattro nuovi tamponi faringei inviati ai laboratori è già arrivato il responso, fortunatamente negativo. Per gli altri tre bisognerà attendere ancora qualche ora, ma nella giornata di oggi si dovrebbe conoscere l'esito.
TEST NEGATIVI
In totale, quindi, sono 10 i test eseguiti in Polesine, sette dei quali hanno dato esito negativo e tre sui quali si attende risposta. Sono, invece, salite a ben 81 le persone che si trovano in isolamento domiciliare cautelare, prevalentemente in Medio e Alto Polesine, ma qualche caso anche nel Delta. Una quarantena che si attiva sulla base delle dichiarazioni di quanti segnalano volontariamente di essere transitati o di aver avuto contatti diretti e ravvicinati con quanti sono transitati dalle zone considerate a rischio, ovvero il primo focolaio a Vo' e l'ospedale di Schiavonia, a Monselice, dove i coniugi Trevisan, i primi due pazienti con contagio accertato sono stati ricoverati, ma ora anche gli altri luoghi dove siano stati accertati contagi, ma che non presentano sintomi.
IL DIRETTORE GENERALE
Come spiegato dal direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella all'assemblea dei sindaci convocata ieri mattina per un punto sulla situazione, «sono pazienti in sorveglianza attiva da parte del Servizio igiene e sanità pubblica, vuol dire che telefoniamo quotidianamente per chiedere come stanno, se hanno misurato la febbre e se sono a casa e non escono. Si potrebbe dire: caspita, un'ottantina sono tanti. Ma abbiamo utilizzato il protocollo di alta prudenzialità sulla base del criterio epidemiologico del contatto diretto o indiretto con le zone a rischio. E, ripeto ancora, si tratta di pazienti che non presentano sintomatologia».
OBBLIGO DI PRIVACY
L'elenco di queste persone è coperto dalla obbligatoria privacy per dati sanitari sensibili, ma è stato comunicato ai primi cittadini in via riservata perché sono i sindaci i primi responsabili della condizione di salute della popolazione del proprio territorio, ma anche perché il direttore generale dell'Ulss ha chiesto loro un supporto, sia nell'assistenza a queste persone alle quali viene richiesto di non uscire di casa, sia per controllare che lo facciano. «In questa fase è la sottolineatura di Compostella - il contenimento è l'azione più importante e il senso civico è uno strumento altrettanto importante».
TENDOPOLI IN OSPEDALE
Intanto ieri mattina sono state allestite dalla Protezione civile, anche all'esterno dell'ospedale di Rovigo, due tende pneumatiche a tre arcate, di ultima generazione, le cui dimensioni sono sei metri per cinque. Una è stata montata davanti all'ingresso del Pronto soccorso, l'altra nell'area antistante al reparto di malattie infettive. Una sorta di ulteriore filtro per cercare di evitare il contatto fra pazienti potenzialmente a rischio e gli altri degenti ospedalieri. «Una volta che saranno completate con gli arredi e gli allacciamenti, quindi dotate di riscaldamento e di tutti i dispositivi spiega Compostella le metteremo in funzione. Sta a noi scegliere come utilizzarle. L'ipotesi che abbiamo trovato più opportuna e funzionale, è quella di utilizzarle per il triage e la prevalutazione, ovvero le attività di raccolta dei tamponi di controllo e verifiche sulle persone che si dovessero presentare e per permettere l'eventuale ricovero attraverso un percorso separato e che riduca al minimo il passaggio all'interno dell'ospedale».
LA PROTEZIONE CIVILE
Come spiegato da Monica Gambardella, che guida la Protezione civile a livello provinciale, sono state attivate in tutto cinque squadre: due del Nucleo provinciale, due di Rovigo e una dell'Apc Villadose. Le tende erano stoccate a Schiavonia e sono state trasportate e montate a Rovigo nella mattinata di ieri. «Il Servizio provinciale aggiunge - continua a operare secondo le richieste e le indicazioni, coordinando le attività di competenza».
Francesco Campi
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