La minoranza lascia il Consiglio per la nota del Pd sul fascismo

Mercoledì 21 Febbraio 2018
La minoranza lascia il Consiglio per la nota del Pd sul fascismo
TAGLIO DI PO
Maggioranza di centrosinistra e minoranza di centrodestra si sono divise aspramente sull'ordine del giorno Contro il fascismo e neofascismo presentato dalla consigliere Sara Ruzza per conto del Circolo Pd di Taglio di Po.
IL DOCUMENTO
Al momento della votazione, i quattro consiglieri della minoranza Layla Marangoni, Renato Pregnolato, Silvia Chiereghin e Silvia Ricchi, sono usciti dall'emiciclo e la maggioranza composta dal sindaco Francesco Siviero, dagli assessori Alberto Fioravanti, Veronica Pasetto, Davide Marangoni e Silvia Boscaro, i consiglieri Sara Ruzza e Patrizia Duò (assenti, perché influenzati, i consiglieri Enrico Duò che è capogruppo e Michele Sanfelice), rimasti soli in aula, hanno approvato l'ordine del giorno, letto in apertura della discussione con la richiesta al consiglio «di guardare fuori da ogni collocazione di partito, di riflettere su quello che di frequente succede in molte piazze d'Italia e di esprimere un voto unanime».
LA BARUFFA
«È vergognoso - ha subito detto la capogruppo di maggioranza Marangoni - che venga portato in consiglio un ordine del giorno di un partito presentato protocollato da pochi giorni e non le interrogazioni da noi precedentemente presentate. Gli atti estremi gli ho sempre condannati».
«Il fascismo è sepolto - ha aggiunto la consigliere di minoranza Ricchi - chiedo il ritiro dell'ordine del giorno, per non dividerci». «Sono contenta per voi - ha risposto la consigliere Ruzza - ma non è così».
LA GIUNTA
Con un intervento alquanto articolato, l'assessore Pasetto ha detto che «è importante discutere temi così delicati in consiglio comunale, che è l'organo istituzionale deputato a discutere temi di attualità che fanno tremare la democrazia. Non si può dire che il fascismo è morto. A Macerata e altrove i segni, le svastiche, non dicono niente?».
LA REPLICA
«È un'ordine del giorno non condiviso dal gruppo di minoranza - ha sottolineato il consigliere di minoranza Pregnolato - è del circolo del Partito Democratico, scopiazzato, nato dopo i fatti di Macerata, presentato dalla consigliere Ruzza in piena campagna elettorale. È chiaro che esistono forme pericolose, molto spesso riconducibili a gesti di squilibrati. Nel documento ho trovato alcuni passaggi che mi hanno fatto rabbrividire e anche ridere. Non chiedeteci di votarlo. Questa non è la sede per votare un documento del Pd».
DIVISIONI
Poche parole le ha dette anche la consigliere di maggioranza Patrizia Duò. «Non riesco a capire come la Costituzione italiana sia stata il frutto di un lavoro unitario di tutti i partiti presenti in Parlamento e qui ci dividiamo su un documento che dovrebbe ricevere da tutti la piena condivisione».
«Il nostro voto sarebbe contrario - ha detto la capogruppo Marangoni - ma non partecipiamo al voto e invito il segretario comunale a non considerarci presenti. Considero il fascismo morto dall'evento della Costituzione».
L'USCITA
«Non potete rimanere seduti ai vostri posti - ha ricordato il sindaco Siviero - il segretario non può verbalizzare il falso, dovete uscire». E così è stata scritta un'altra pagina di scontri nella vita democratica di Taglio di Po.
Giannino Dian
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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