LA CLASSIFICA
ROVIGO La classifica sulla qualità della vita vede Rovigo piazzarsi al 58esimo posto fra 107 capoluoghi di provincia, nella seconda metà della graduatoria, praticamente equidistante da Milano come da Vibo Valentia, che si trovano ai due estremi. L'indagine realizzata annualmente dal Sole 24 Ore sulla vivibilità dei capoluoghi italiani, realizzata analizzando 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree, ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero, si prestano a infinite letture. Se si vuole guardare il bicchiere mezzo vuoto, per esempio, si può constatare che Rovigo è ultima fra i capoluoghi veneti, con Belluno al quarto posto, Treviso al nono, Verona al 13esimo, Vicenza al 17esimo, Padova al 33esimo e Venezia al 33esimo. Oppure che nel 2010 era sì ugualmente 58esima, ma terza in Italia per ricchezza e consumi. O, ancora, che nel 1999 era 16esima per ambiente e servizi, mentre ora è 88esima. Il sindaco Bergamin, inevitabilmente, guarda alla metà del bicchiere che è piena a cominciare dal miglioramento rispetto alla posizione dello scorso anno: «Accolgo positivamente i dati della classifica, che vede Rovigo salire di ben 7 posizioni rispetto allo scorso anno. Tra i nostri punti di forza, affari e lavoro che ci vedono all'11esima posizione, mentre giustizia e sicurezza, al 14esimo su un totale di 107 province. C'è ancora da lavorare su ambiente e demografia, mentre abbiamo buoni riscontri su ricchezza, cultura e consumi. Segnalo che Rovigo è al secondo posto nella classifica italiana per start-up innovative: un dato estremamente positivo di cui andare fieri e che ci offre un'opportunità in più di sviluppo e crescita non solo economica, ma sociale e culturale. Rovigo è viva e vuole migliorare e scalare ancora di più la classifica dei prossimi anni».
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROVIGO La classifica sulla qualità della vita vede Rovigo piazzarsi al 58esimo posto fra 107 capoluoghi di provincia, nella seconda metà della graduatoria, praticamente equidistante da Milano come da Vibo Valentia, che si trovano ai due estremi. L'indagine realizzata annualmente dal Sole 24 Ore sulla vivibilità dei capoluoghi italiani, realizzata analizzando 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree, ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza e cultura e tempo libero, si prestano a infinite letture. Se si vuole guardare il bicchiere mezzo vuoto, per esempio, si può constatare che Rovigo è ultima fra i capoluoghi veneti, con Belluno al quarto posto, Treviso al nono, Verona al 13esimo, Vicenza al 17esimo, Padova al 33esimo e Venezia al 33esimo. Oppure che nel 2010 era sì ugualmente 58esima, ma terza in Italia per ricchezza e consumi. O, ancora, che nel 1999 era 16esima per ambiente e servizi, mentre ora è 88esima. Il sindaco Bergamin, inevitabilmente, guarda alla metà del bicchiere che è piena a cominciare dal miglioramento rispetto alla posizione dello scorso anno: «Accolgo positivamente i dati della classifica, che vede Rovigo salire di ben 7 posizioni rispetto allo scorso anno. Tra i nostri punti di forza, affari e lavoro che ci vedono all'11esima posizione, mentre giustizia e sicurezza, al 14esimo su un totale di 107 province. C'è ancora da lavorare su ambiente e demografia, mentre abbiamo buoni riscontri su ricchezza, cultura e consumi. Segnalo che Rovigo è al secondo posto nella classifica italiana per start-up innovative: un dato estremamente positivo di cui andare fieri e che ci offre un'opportunità in più di sviluppo e crescita non solo economica, ma sociale e culturale. Rovigo è viva e vuole migliorare e scalare ancora di più la classifica dei prossimi anni».
F.Cam.
