LA CANDIDATA
ROVIGO Una candidata dalla lunga esperienza nella Protezione Civile

Martedì 21 Maggio 2019
LA CANDIDATA ROVIGO Una candidata dalla lunga esperienza nella Protezione Civile
LA CANDIDATA
ROVIGO Una candidata dalla lunga esperienza nella Protezione Civile a caccia della terza riconferma del centrodestra a Palazzo Nodari. Monica Gambardella si racconta e spiega la sua ricetta per Rovigo.
Se dovesse vincere, che cosa farebbe nei suoi primi 100 giorni di amministrazione?
Sembrerà una banalità, ma la prima cosa da fare sarà conoscere bene le cose. Per potere organizzare e programmare al meglio l'ordinario, impostando una progettualità sul breve e medio termine, vorrei approfondire meglio come è messa la macchina amministrativa. E per farlo bene occorreranno questi 100 giorni. Contemporaneamente, servirà far partire quelle progettualità su cui ora, in campagna elettorale, sto già lavorando. Come per i parcheggi, che sono elementi di riqualificazione urbana: perché le piazze della Repubblica e del Duomo, con la sistemazione della viabilità, dei parcheggi e del verde, sono due gioielli del centro storico.
Quale punto del suo programma elettorale ritiene sia il più importante?
Il programma ha tanti punti interconnessi tra di loro. Però ci sono alcune parole chiave che sono alla base di tutto: sicurezza, sviluppo e qualità. Sicurezza perché, da 22 anni, da quando sono nella Protezione Civile, è il focus del vivere civile. Questa ti garantisce la qualità della vita, la serenità, la possibilità di investire risorse o edificare. È un requisito che a volte ci dimentichiamo, viviamo in un periodo di pace che forse ci ha disabituato all'importanza di poter stare e vivere in questo contesto. Viviamo in un livello di sicurezza buono, c'è già un buon controllo del territorio ma bisogna continuare a farlo. Quando accennavo al mio lavoro nella Protezione civile, mi riferivo al controllo del territorio inteso come prevenzione sismica e idrogeologica, perché non si perda la possibilità di ricevere investimenti su un territorio, il nostro, molto fragile. Bisogna rilanciare un luogo che ha delle potenzialità. In definitiva, la cultura della prevenzione, della sicurezza, l'ho imparata in questo lavoro e la voglio trasportare a Palazzo Nodari.
Ha già pensato alla eventuale giunta?
È prematuro per me pensare a questo adesso, ma ho messo in chiaro dei principi-base che ho spiegato sin dall'inizio, da quando mi sono spesa: in squadra servono persone competenti, che sappiano dialogare con la macchina amministrativa e il territorio in maniera adeguata. Se vogliamo fare le cose in fretta bisogna avere delle capacità già acquisite. Non c'è tempo da perdere.
Perché ha scelto di candidarsi?
I miei figli. Quando Cristiano Corazzari mi ha proposto di candidarmi, ho pensato fosse una follia, ma ha riconosciuto in me le capacità di risolvere problemi e di conoscenza, oltre al saper lavorare in squadra. Tornata a casa, ho guardato i miei figli, ho pensato ai problemi che abbiamo avuto e ho detto perché no?. Chiaro che è una sfida per chi si affaccia per la prima volta, molto di più di chi ha un'esperienza pregressa. L'ho fatto perché voglio per loro una città più vivibile.
Si parla tanto di buche o problematiche legate all'ordinaria amministrazione di un Comune. Ma riguardo la straordinaria? Quali sono le sue proposte alla città?
Un comune e chiamato a gestire l'ordinario, innanzitutto, perché è un contratto con i cittadini, un obbligo nei loro confronti. Poi ci sono tante motivazioni per cui non si riescono a fare, magari economiche e di bilancio. Ma se guardiamo al futuro vediamo che si può uscire dal patto di stabilità e questo consente una maggiore libertà di manovra che prima non c'era. La questione debitoria delle piscine vede le somme accantonate e quindi dà più serenità, come la possibilità di assunzione del personale e quindi un ringiovanimento del personale comune. Ho già dichiarato che c'è l'intenzione di riqualificare l'ex Gabar, che è indecoroso per un comando di Polizia Locale, sia per gli utenti che per chi ci lavora, per cui quello lo trasferirei in un polo meglio organizzato come l'ex Maddalena. Liberato l'ex Gabar, ci farei un centro per i giovani, un punto di aggregazione se vogliono fare musica, senza nulla togliere al Conservatorio. Vicino abbiamo l'Iras e, ho già verificato, si potrebbe fare il centro diurno per anziani. Poi i poli dello sport, rivolti ai giovani e non solo, perché mi auguro che sempre più persone capiscano il ruolo dell'attività fisica. Ritornerà anche la consulta delle associazioni per sentire le esigenze diverse della gente. Poi c'è la rivitalizzazione del centro storico, non ultima la riqualificazione della Piazzetta Annonaria, coprendola come era una volta con una cupola in vetro in grado di renderla fruibile sempre.
Dovesse non andare come spera, cosa farebbe?
Il cittadino sceglierà quello che ritiene più giusto, ma comunque se salirà una persona intelligente che sappia cogliere il buono e ascoltare farà il bene della città. Basta polemiche, basta spot: l'opposizione bisogna farla per i problemi delle città. Quindi, nel caso, farò una buona e sana opposizione.
Alberto Lucchin
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