L'Inail chiude gli uffici I medici: «Esterrefatti»

Venerdì 28 Febbraio 2020
LA PAURA DEL CONTAGIO
ROVIGO Il numero di test per il nuovo Coronavirus eseguiti in Polesine sale a 21. E per 20 il responso è negativo, mentre per uno si attende il responso dei laboratori. «La negatività di questi tamponi è un elemento positivo ha spiegato il direttore generale dell'Ulss Polesana Antonio Compostella a margine dell'incontro con i sindaci di ieri Vedo che sta anche salendo un po' di polemica a livello nazionale sull'utilizzo dei tamponi: noi seguiamo le indicazioni che vengono dalle circolari ministeriali e regionali relativamente all'esecuzione dei test, che vengono effettuati secondo il protocollo che prevede la presenza di sintomatologia associata al criterio epidemiologico, ovvero il contatto con le zone a rischio o con persone che vengono dalle zone a rischio. Prima era solo il focolaio di Vo'-Schiavonia, ora sono molte altre le aree interessate».
ISOLATI IN AUMENTO
Anche per questo motivo continua ad aumentare il numero delle persone che si trovano in isolamento domiciliare cautelare, salito a quota 170. La quarantena, infatti, scatta per le persone che presentino il cosiddetto criterio epidemiologico, ovvero abbiano avuto contatti con persone o luoghi che potenzialmente potrebbero essere a rischio, ma che non hanno alcun tipo di sintomo. Il loro isolamento è una misura precauzionale, della durata pari al periodo stimato di incubazione del Covid-19, per evitare che pur non avendo sviluppato sintomi possano comunque essere vettori del virus. Una misura volta a ridurre al minimo i rischi di contagio. «L'isolamento domiciliare precisa Compostella - scatta sulla base delle informazioni che vengono dai Comuni, dai medici di base o da chi ci contatta direttamente al 118 o tramite i numeri specifici. Questi pazienti sono in sorveglianza attiva, che significa che il Servizio igiene e sanità pubblica li contatta quotidianamente per sapere se hanno rispettato l'indicazione di non uscire, come stanno e se hanno misurato la temperatura. Questi elenchi li abbiamo forniti anche ai sindaci, perché l'intento è anche capire se queste persone hanno bisogno anche eventuale supporto».
LA TENDOPOLI
In ogni caso, rimarca Compostella, «il sistema sta funzionando e regge: anche la chiusura di Schiavonia non ha generato gravi contraccolpi nei nostri reparti». Per quanto riguarda le due tende allestite dalla Protezione civile davanti all'Ospedale, ancora non sono entrate in funzione. Il presidente della Regione Luca Zaia ha spiegato trattarsi di «una predisposizione preventiva: allo stato attuale, vengono montate e tenute chiuse».
CASE DI RIPOSO
Fra i tanti incontri, particolarmente importante quello con i direttori e presidenti di tutte le case di riposo, strutture sensibili vista la tipologia delle persone ricoverate. «Abbiamo condiviso spiega Compostella - degli indirizzi con indicazioni precise su accesso e comportamenti precauzionali: a breve lo formalizzeremo in una sorta di protocollo in modo da uniformare le regole per tutte le strutture. Per quanto riguarda le visite, resta valida la prima indicazione sul loro contenimento, permettendo un solo visitatore al giorno per paziente».
INAIL, UFFICI CHIUSI
Non manca, tuttavia, una polemica. E riguarda la chiusura dell'Inail di Rovigo, che ha sede in viale Delle Industrie, dal 25 febbraio fino a data da destinarsi per le Misure di contenimento della diffusione dell'infezione Covid-19. A segnalarlo al presidente Zaia è il presidente dell'Ordine dei Medici di Rovigo e presidente della Federazione regionale Francesco Noce: «La chiusura degli ambulatori Inail, quando tutte le istituzioni ed i professionisti della Salute sono impegnati nello svolgimento dei loro compiti e a non creare inutili allarmismi, quanto mai dannosi in questo momento, ci lascia esterrefatti, sia per il disagio agli utenti che afferiscono agli ambulatori Inail per infortuni sul lavoro e non certo per malattie acute respiratorie, sia per il fatta di scaricare sulle altre strutture sanitarie i propri compiti, con gravi ripercussioni sull'attività del Sistema Sanitario Regionale».
Francesco Campi
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