L'EPIDEMIA IN POLESINE
ROVIGO Tornano sopra quota 100 le nuove positività

Giovedì 26 Novembre 2020
L'EPIDEMIA IN POLESINE
ROVIGO Tornano sopra quota 100 le nuove positività di giornata, 106. Mentre le guarigioni, che martedì avevano sfiorato la tripla cifra, arrivando a 93 e superando di gran lunga i nuovi contagi, ieri sono state 9. Per effetto di questi numeri, le persone attualmente positive in Polesine arrivano a 2.372. Praticamente un positivo ogni 100 residenti. Tuttavia, come più volte rimarcato dal direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella, non è la cifra delle nuove positività il miglior dato per poter giudicare l'andamento epidemico, perché influenzato dal numero di tamponi eseguiti, ferma restando la continua diffusione del virus. Le 106 positività di ieri sono riferite, infatti, a un numero altissimo numero di tamponi, ben 4.407. Il doppio della media delle ultime settimane. Di questi, 758 molecolari, tradizionali, in linea con il dato storico, mentre ben 3.649 quelli antigenici rapidi.
RECORD DI TAMPONI
Questo anche per l'intenso lavoro, sia domiciliare che, prevalentemente, nelle scuole, da parte delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, che ieri hanno eseguito test in sei scuole, da un capo all'altro della provincia, e altre le visiteranno nelle prossime ore, come l'elementare Papa Giovanni XXIII di Rovigo ed elementari e medie di Boara Pisani, tutte chiuse, che pur essendo di là, rientra sotto la competenza dell'Ulss 5. Ma anche i medici di medicina generale stanno sempre più eseguendo test ai propri assistiti. Martedì nel solo Distretto 2 di Adria, i tamponi dei medici di famiglia sono stati 79. Senza contare, poi, l'azione incessante dei cinque Covid Point. Per questo, nonostante la risalita del numero delle positività di giornata, l'incidenza degli ultimi 7 giorni, il parametro che rapporta i nuovi casi riscontrati al totale delle persone sottoposte a tampone, conferma il leggero decremento e si attesta a 5,61%, ben più bassa rispetto alla media regionale e nazionale.
STRUTTURE PER ANZIANI
Il dato che solleva maggiori preoccupazioni sembra sempre essere quello relativo alle case di riposo, con il numero delle positività che cresce ancora per 13 nuove positività emerse, peraltro non del tutto inaspettatamente vista l'amara previsione di martedì di Compostella, alla Casa Albergo di Lendinara: 10 ospiti e 3 operatori, con il totale che arriva a 29 ospiti e 8 operatori. In tutto sono 14 le strutture con almeno una positività, ma solo 5 hanno contagi fra gli ospiti: oltre a Lendinara, La residence di Ficarolo, che ha i numeri maggiori, 45 ospiti e 3 operatori positivi, la Casa Sacra Famiglia di Fratta, la Rosa dei venti di Rosolina e la Casa di cura Città di Rovigo. La sostanziale tenuta del Polesine è confermata anche dal fatto che anche l'attività di tracciamento procede senza sosta e, come ribadito dal dg Compostella, «sta tenendo il passo del virus».
IN ISOLAMENTO
Al momento sono 2.806 le persone in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva e, delle 106 nuove positività di ieri, 29 sono di persone già tracciate e in quarantena. Discorso analogo sulla resilienza polesana al virus, si può fare per il terzo pilastro, la terza T dopo tamponi e tracciamento, ovvero la terapia. I ricoverati totali, infatti, sono passati dai 108 di martedì ai 106 di ieri, questo anche per effetto di quattro dimissioni e della negativizzazione di un altro paziente che erano nell'Area medica Covid del San Luca, controbilanciati dall'ingresso di una 82enne presentatasi al pronto soccorso e dal peggioramento di una persona che era in isolamento domiciliare. Sono 92 i ricoverati nell'Area Medica Covid di Trecenta, 9 invece nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale di Rovigo. Aumentano, però, i ricoverati in Terapia intensiva che salgono a 15 per l'ingresso di un paziente residente fuori provincia. Proprio il dato regionale sui ricoveri è quello più preoccupante, con il governatore Zaia che ieri ha dichiarato che il Veneto è entrato nella quinta fascia delle cinque previste, quella rossa: Rovigo è in fascia 4 per i ricoveri non critici, con altri circa 200 posti letto potenzialmente attivabili, anche se si pone il problema del personale da dedicare all'assistenza, e in fascia 3 per la Terapia intensiva.
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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