L'APPELLO
ROVIGO «Chiediamo una continuità amministrativa su alcuni

Martedì 15 Ottobre 2019
L'APPELLO ROVIGO «Chiediamo una continuità amministrativa su alcuni
L'APPELLO
ROVIGO «Chiediamo una continuità amministrativa su alcuni progetti avviati durante la passata amministrazione Bergamin». A domandarlo sono gli ex assessori Gianni Saccardin, fino al 30 gennaio responsabile dei Lavori pubblici, ed Ezio Conchi, epurato dall'ex sindaco leghista a causa di un complicato gioco di equilibri politici con Forza Italia nel febbraio 2018, ma fino a quel momento vicesindaco e coordinatore di Ambiente, Istruzione e Politiche per le frazioni. Quest'ultimo ritiene giusto precisare che non c'è alcunché «contro Gaffeo, persona che riteniamo capace, rispettabile e molto impegnata nello svolgimento dell'attività lavorativa, ma riteniamo di dover dare uno stimolo affinché certe opere vengano portate a termine, che certe idee vengano ulteriormente sviluppate, visto che c'è una minoranza consiliare particolarmente latitante. In questo momento non siamo in aula, ma ci sembra che quelli che ci sono, che dovrebbero avere questo ruolo propositivo, di stimolo, siano invece molto tranquilli e non stiamo facendo opposizione».
OPERE IN ATTESA
A tenere banco sui lavori pubblici, però, è Saccardin, l'unico ex assessore che è rimasto dal primo all'ultimo giorno al proprio posto (Bergamin nel suo mandato ha fatto fuori un totale di otto assessori), che «senza alcuna vena polemica» si rivolge all'attuale primo cittadino per «stimolarlo su tre progetti che avevo avviato quando ero assessore: il passante nord, la rotatoria sul ponte di Boara e la pista ciclabile per Grignano».
L'ex candidato sindaco di Presenza cristiana spiega che la bretella stradale che dovrebbe collegare la tangenziale con viale Porta Adige non è stata realizzata «a causa dell'azzeramento della giunta a fine gennaio, cui è seguita poi la caduta dell'amministrazione. Questo ha impedito di dare corso a un iter partito il 28 gennaio con l'approvazione della delibera di indirizzo definitiva relativa al completamento del tracciato che prevedeva già una serie di passaggi ulteriori: la variante urbanistica del Piano degli interventi relativa al nuovo tracciato; il nulla osta della Soprintendenza, considerato il vincolo paesaggistico che interessa l'area del Ceresolo; il nulla osta del Consorzio di bonifica: l'approvazione della variante al Prg da parte della giunta regionale; il doppio passaggio finale in consiglio comunale con i canonici trenta giorni per le osservazioni. Contestualmente, si sarebbero cercati fondi con Veneto strade e Regione senz'alcun onere a carico del Comune».
L'INCOMPLETA
Sul passante nord, però, il sindaco è molto risoluto e spiega che «il progetto sarà portato avanti, ma non facciamo una strada se prima non abbiamo ripensato alla mobilità dell'intera città, per cui se ne parlerà quando faremo il piano della viabilità».
Collegata a questa opera, poi, c'è anche la rotatoria di Boara, sulla quale Saccardin spiega di avere avuto dodici incontri con l'Anas che «avevano portato quest'ultima a comprendere l'importanza di un'opera che nel corso del 2019 sarebbe entrata nella loro programmazione, cioè con costi della progettazione a loro carico». In questo caso, invece, Gaffeo spiega che dipende dal cantiere per il ponte sull'Adige.
MOBILITÀ A DUE RUOTE
Sulla ciclabile, infine, l'ex assessore spiega che il progetto è finito da anni e che spetta alla Fondazione Cariparo erogare le risorse. Su questo Gaffeo aveva già spiegato nei mesi scorsi che l'accordo con la fondazione bancaria è quello di riparlarne nel 2020, visto che hanno già provveduto a finanziare altri interventi importanti, come Palazzo Angeli e la ciclabile di Sarzano.
A.Luc.
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