L'amico che era con lui: «Spero che tutto finisca presto»

Lunedì 23 Settembre 2019
(G.Fra.) «Ho sperato che il corpo fosse quello di Luigino e che questa storia finisca presto». Roberto Zagato, 70 anni, che domenica scorsa si trovava in barca con l'amico Luigino Drago al largo di Chioggia, nelle zona delle Tègnue, spera si ponga la parole fine a questa tragica vicenda «che si possa dare quanto prima degna sepoltura a Luigino e che i suoi familiari possano piangerlo». Non lo dice Zagato ma spera che, con il ritrovamento del corpo dell'amico e compagno di tante escursioni in barca, si spengano i riflettori su di lui, testimone di una vicenda che lo ha segnato profondamente. Lui, uomo schivo, si è ritrovato suo malgrado in una sorta di vortice mediatico dal quale vorrebbe uscire. È ancora segnato dalla tragedia che in pochissimi istanti si è consumata davanti ai suoi occhi. Era in barca quando il 68 enne Drago si è immerso nelle acque delle Tegnue. Si trovavano a sei miglia dalla costa ed era la prima volta che quest'anno Zagato usciva in barca con Drago rispetto alle cinque sei uscite degli anni precedenti. Avevano messo in acqua l'imbarcazione per la prima volta solo 24 ore prima. «Ho seguito anch'io i tg e attendo notizie. Per il resto vale quanto già detto. Attendevo Drago in barca e tutto si è svolto così rapidamente che non sono riuscito neppure a intervenire per aiutarlo e caricarlo a bordo. È riemerso, mi ha chiesto aiuto e si è inabissato nel giro di pochi secondi. Non ho avuto neanche il tempo di indossare un salvagente e gettarmi in acqua per aiutarlo. Quando è riemerso era a pancia in su, una posizione anomala».
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