L'ALLARME
ROVIGO Anche nei campionamenti dell'Adige del 4 settembre è stato

Giovedì 12 Settembre 2019
L'ALLARME ROVIGO Anche nei campionamenti dell'Adige del 4 settembre è stato
L'ALLARME
ROVIGO Anche nei campionamenti dell'Adige del 4 settembre è stato trovato il batterio della salmonella, in questo caso di nuovo a Rovigo e a San Martino. Sono risultati puliti, invece, i due campioni prelevati a Rosolina. È il nuovo verdetto arrivato dai laboratori Arpav di Venezia, comunicato dall'Ulss 5. I cinque prelievi in questione erano stati effettuati alle prese di derivazione dell'acqua dall'Adige nella rete irrigua. In particolare, a Rovigo, il prelievo è stato fatto alla presa di Cantonazzo, quella che alimenta il Ceresolo, che a sua volta si getta nell'Adigetto, e alla presa di Ca' Matte, a Boara Polesine. A San Martino, invece, il controllo si è focalizzato sull'impianto di Ca' Soranzo. A Rosolina erano state interessate le due condotte Laghetti e Ancillo. I risultati delle analisi, spiega l'Ulss, sono stati comunicati come da prassi ai sindaci dei Comuni interessati, anche se come è ormai evidente, la presenza del batterio nelle acque dell'Adige e dei canali che alimenta, è a macchia di leopardo, sporadica e non lineare, con campionamenti eseguiti a breve distanza o temporale o spaziale che possono produrre esiti diversi, come è successo a San Martino nei due prelievi del 30 agosto, uno positivo e uno no.
VERTICE IN REGIONE
Un quadro frastagliato sul quale è stata convocata martedì a Venezia un'apposita seduta della commissione Ambiente e Salute, dalla Direzione regionale per la prevenzione, per fare il punto sulla situazione e redigere un apposito protocollo operativo. In Polesine ieri erano in vigore le ordinanze di divieto di uso irriguo di acqua per aspersione su frutta e verdura a Rovigo, San Martino, Badia, Lusia, Lendinara, Villanova del Ghebbo, Rosolina e anche ad Adria, precauzionalmente, per decisione del sindaco Omar Barbierato. Dopo i risultati arrivati dai laboratori, con l'Arpav che ripeterà nuovamente i campionamenti, l'Ulss ha diffuso una nota nella quale spiega come, «per quanto riguarda il Comune di Rovigo e di San Martino di Venezze, in attesa di ulteriori referti dei punti risultati positivi, è stato suggerito il mantenimento in essere del provvedimento che vieta l'irrigazione per aspersione con le acque derivanti dal fiume Adige dei prodotti agricoli destinati a essere consumati a crudo (frutta e verdura), mentre per Rosolina si ritiene possa essere revocato da parte del sindaco il provvedimento sindacale numero 19 del 5 settembre 2019. Si sono ribadite le raccomandazioni trasmesse nella nota, inviata a tutti i sindaci, in particolare: Si ritiene necessario sensibilizzare la popolazione affinché prima del consumo i prodotti agricoli destinati a consumarsi a crudo (frutta e verdura), coltivati nei terreni irrigati con acqua proveniente dal fiume Adige, come da buona prassi igienico sanitaria, vengano accuratamente lavati con acqua potabile. Si ricorda che gli operatori del settore alimentare primario, a seguito della valutazione del rischio, devono, se del caso, utilizzare acqua potabile o acqua pulita, ove necessario, in modo da prevenire la contaminazione dei prodotti primari, per quanto riguarda i prodotti agricoli da consumarsi a crudo».
Francesco Campi
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