ISTRUZIONE
ROVIGO È quasi fatta per il nuovo corso di laurea di Ingegneria

Giovedì 22 Ottobre 2020
ISTRUZIONE
ROVIGO È quasi fatta per il nuovo corso di laurea di Ingegneria idraulica a Rovigo. L'iter burocratico interno all'università di Padova, che già gestisce alcuni corsi nel capoluogo polesano attraverso il Consorzio universitario rodigino, è ormai in fase di conclusione e già a settembre 2021 potrebbero svolgersi le prime lezioni dedicate al ramo dell'ingegneria civile che si occupa dello studio dei fenomeni correlati alla statica e alla cinematica dei campi fluidi.
«Il corso di laurea è stato approvato dall'università di Padova, l'iter è abbastanza avanzato, ma per quanto ne so, non si è ancora concluso - spiega il presidente del Cur, Mauro Venturini - credo manchi ancora qualche formalità, ma se il corso di laurea dovesse partire, inizierebbe già dal prossimo anno accademico 2021-2022».
STUDI QUALIFICATI
Si tratterà di un corso magistrale di due anni, quindi vi accederanno solo laureati con la triennale in Ingegneria. La vera innovazione è quella che racconta lo stesso Venturini: «Sarà totalmente in inglese, perché l'auspicio di chi ha creato il corso è quello di accogliere studenti stranieri. Questo è il target, ma certamente non saranno esclusi studenti polesani e italiani. È un corso organizzato molto bene e che ha molte potenzialità».
Per quanto concerne gli obiettivi numerici, bisognerà avere pazienza per raggiungere quelli sperati. «Con molta franchezza, capire quale sarà il numero di studenti stranieri, stante anche l'emergenza sanitaria, è difficile al momento. Poi dipende anche dalla promozione che se ne farà, ma direi proprio che parlando dell'università di Padova questo non sarà un problema, perché ci sanno fare. È una esperienza ambiziosa».
Dove si svolgeranno le lezioni, però, ancora non si sa. Anche questo compito spetta all'ateneo patavino e stando a voci interne al Comune, pare che ci sia un interesse concreto verso l'ex Banca d'Italia di via Mazzini. Si tratta di un edificio comunale, il cui cantiere di rinnovamento iniziato negli anni 2000 mai si è concluso, ma nonostante tutto, il Comune paga le rate di un mutuo che terminerà tra oltre dieci anni. La posizione è centrale e di gran pregio, sul retro c'è anche un cortile e le dimensioni non dovrebbero essere un problema. Per non parlare, poi, del fattore competitivo. L'università di Ferrara, che anch'essa gestisce dei corsi al Cur, appena un anno fa ha preso possesso di Palazzo Angeli. Padova non vuole essere da meno e sembra puntare con grande interesse a insediarsi in uno stabile così importante.
Dal canto suo, l'assessore all'Istruzione Roberto Tovo precisa che «l'amministrazione si impegna con l'università e il Consorzio a individuare la sistemazione logistica più idonea. Ci sono valutazioni in corso sul luogo, ma tutto dipende dai criteri tecnici dell'ateneo. Se riuscissimo a valorizzare un immobile in centro città, ne saremmo felici».
MOLTI BENEFICI
I vantaggi che Rovigo potrebbe trarre da questo nuovo corso di laurea, tra l'altro con una materia così particolare e in un territorio come il Polesine, dove il legame tra terra e acqua è lungo come la sua stessa storia, sarebbero tanti. La prima cosa sarebbe l'aumento degli studenti in circolazione per la città, che portano indotto e renderebbero ancora più appetibile il nuovo studentato di viale Porta Adige. Insieme arriverebbero anche i professori, che anche loro procurerebbero indotto per vari settori economici. Per non parlare del fatto che alcuni imprenditori potrebbero trovare interessante avviare progetti sul territorio, portando così innovazione ed eventualmente posti di lavoro. Insomma, tutti ce ne guadagnerebbero.
Alberto Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci