Iras, ultimi 300 vaccini: residenze per anziani in sicurezza

Venerdì 15 Gennaio 2021
Iras, ultimi 300 vaccini: residenze per anziani in sicurezza
RSA IN SICUREZZA
ROVIGO Ultimi vaccini del primo giro per la prima fascia di persone inserite nella lista prioritaria, con il secondo giro che inizierà domenica con il primo gruppo di 40 operatori sanitari che, 21 giorni prima, il 27 dicembre, hanno inaugurato la campagna vaccinale in Polesine. Mentre già si affinano i dettagli per la seconda fase, a febbraio, che vedrà la vaccinazione estendersi agli ultraottantenni, 27mila persone in tutto, ieri sono stati eseguiti gli ultimi 300 vaccini all'Iras di Rovigo, completando la prima somministrazione a ospiti ed operatori e raggiungendo il numero totale di circa 6.800 polesani già vaccinati.
I SINDACATI
Passaggi importanti, epocali, che vedono anche i sindacati polesani dichiarare la propria disponibilità a dare il proprio contributo: «Per superare alcune resistenze e pregiudizi sottolineano in una nota congiunta di Cgil Cisl e Uil Pieralberto Colombo, Samuel Scavazzin e Fabio Osti - crediamo che la strada giusta sia quella dell'invito, ma di un invito informato, e come organizzazioni sindacali siamo disponibili a coinvolgere su questo tema le nostre abituali sedi di incontro con i lavoratori o dedicare, se sarà necessario, degli spazi nelle assemblee sindacali, per poter essere di stimolo alla diffusione di un'informazione corretta e trasparente. Perché il vaccino è un atto di responsabilità civile a tutela non solo della salute personale, ma collettiva, valore ancora maggiore garantito dalla Costituzione. A tutela della salute degli altri a cominciare dalle persone che avviciniamo nei luoghi di lavoro e da quelle più fragili che incontriamo a casa e in famiglia. Invitiamo tutti i lavoratori a fidarsi della scienza e a vaccinarsi e chiediamo che il vaccino sia accessibile a tutti, in tutto il mondo e gratuito».
OBBLIGATORIETÀ
Colombo, Scavazzin e Osti precisano però che, «a proposito del dibattito aperto sull'obbligatorietà del vaccino e soprattutto sulla possibilità di licenziare i lavoratori che rifiutano di vaccinarsi, riteniamo che la via principale sia quella del convincimento, attraverso un'informazione corretta e capillare di tutti i lavoratori sul valore scientifico e sociale della vaccinazione. Crediamo che al contrario la via della minaccia creerebbe solo tensioni e ulteriori contenziosi».
In ogni caso i numeri, anche su questo fronte, disegnano un Polesine virtuoso, visto che mantiene una delle più alte percentuali di vaccinati in rapporto alla popolazione a livello regionale e nazionale. Una delle prime province a tagliare il traguardo del completamento del primo giro di vaccinazioni in tutte le Rsa. Un obiettivo facilitato dai numeri, ma raggiunto anche grazie ad un'ottima organizzazione e, soprattutto, alla scelta di procedere in parallelo con la vaccinazione degli operatori sanitari e di ospiti e operatori delle strutture residenziali. A tal proposito, Marta Tardivo, la direttrice della residenza Anni Azzurri Sant'Anna di Villadose, che accoglie oltre 170 persone tra ospiti e operatori, alle prese come le altre strutture con una non facile gestione di un focolaio, commenta con soddisfazione come siano state «effettuate circa 100 vaccinazioni tra ospiti e personale, questo primo traguardo è fondamentale per tutelare sia i nostri ospiti che coloro che quotidianamente operano nelle nostre strutture». Dal punto di vista del tasso di adesione, il dato a mercoledì, sui 6.434 vaccini eseguiti, 3.401 tra gli operatori sanitari e 3.033 nelle Rsa, era di circa il 100% fra i primi, del 95% fra gli ospiti delle Rsa, con un 2% di dissensi e un 3% di inidoneità, e dell'82% fra gli operatori, con un 10% di dissensi.
F.Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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