«In cella per aver parlato del contagio»

Martedì 28 Gennaio 2020
«L'epidemia cinese è il segno più evidente dello sviluppo azzoppato della Cina di Xi Jinping, in cui la verità è taciuta e persino le statistiche sono manipolate al fine di servire il sogno megalomane del presidente».
IL MISSIONARIO
Hanno i toni della denuncia le parole pronunciate a Rovigo da padre Bernardo Cervellera, missionario del Pontificio Istituto missioni estere e direttore di Asia News, l'unica agenzia di ispirazione cristiana specializzata sull'Asia e seguita ogni giorno da milioni di cinesi. Domenica è stato ospite della Famiglia Missionaria della Redenzione per un incontro pubblico nella sala polivalente della parrocchia di San Bortolomeo e ha toccato anche il delicato tema dell'epidemia emersa in Cina.
IL CONTAGIO
«La presenza di contagio da Coronavirus era stata denunciata il primo giorno dell'anno da alcuni giornalisti, subito accusati di divulgare fake news e tuttora imprigionati ha denunciato il missionario - Così agisce il governo cinese nei confronti di chi denuncia, cerca la verità e protesta. Poche settimane sono servite per smentire tragicamente le aspettative ottimiste del presidente e mostrare al mondo la fragilità della Cina, di un sistema sanitario al collasso, dell'incapacità di fare prevenzione».
SISTEMA DA CAMBIARE
Per padre Bernardo Cervellera, che a Pechino ha vissuto molti anni ed ha insegnato all'università di Beida, si tratta dell'ennesimo colpo a un sistema che nel 2019, a 70 anni dalla nascita della Repubblica Popolare Cinese, è stato ferito più volte. «La speranza per la Cina è rappresentata dalle dimissioni di Xi JinPing o dalla fine del suo governo ha auspicato Una fine necessaria per lasciare spazio ai riformisti e rendere possibile ciò che da tempo il paese chiede: maggiore giustizia sociale, il riconoscimento delle autonomie, delle libertà individuali e della libertà di informazione, nonché la privatizzazione dell'industria».
I.Bel.
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