In 150 contro i vaccini e la vita legata alla certificazione

Giovedì 29 Luglio 2021
In 150 contro i vaccini e la vita legata alla certificazione
Erano in circa 150, ieri sera a Rovigo, in occasione del sit-in di protesta, organizzato da Liberi di scegliere. Forze dell'ordine sparse tra la gente, in assetto del tutto tranquillo, al punto di dialogare con alcuni dei manifestanti e anche all'esterno delle transenne poste nei due ingressi della piazza principale del capoluogo polesano. Un pensiero viene rivolto al medico Giuseppe De Donno, morto suicida due giorni fa a 54 anni, dopo essersi prodigato contro il Covid, proponendo la cura alternativa del plasma, proposta all'ospedale di Mantova. Al grido di Libertà! Libertà!, iniziano i discorsi pronunciati dall'avvocato Giorgia Furlanetto, seguita da Laura Vallin e il noto tatuatore rodigino Andrea Fabbri, conosciuto come Andy Tattoo. «Non vogliamo il vaccino obbligatorio - gridano a gran voce i relatori contro il Green pass - no a questo tipo di apartheid! Dobbiamo essere tutti uniti più che mai e non avere divisioni di pensiero. Pretendiamo la libertà' di scelta. Giù le mani dai bambini». E mentre prende corpo la forma di protesta del tutto pacifica, nella parte della piazza rimasta libera, alcuni ragazzini iniziano a giocare a calcio con i loro amici e genitori. Parlano poi un paio di giovani che si sono vaccinati. «Noi lo abbiamo fatto per nostra scelta volontaria, ma siamo del tutto vicini alle vostre idee, nel senso che una persona deve essere libera di vaccinarsi, oppure no. La libertà è infatti intoccabile». Una parte di Rovigo ha risposto così alla proposta avanzata dal comitato Libera scelta, come hanno fatto, sempre ieri, altre città e sempre davanti ai municipi. Luci accese al termine a inneggiare lo slogan No Green pass obbligatorio.
Marco Scarazzatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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