Impossibile sposarsi, i sì sono calati del 44 per cento

Lunedì 26 Ottobre 2020
Impossibile sposarsi, i sì sono calati del 44 per cento
SOCIETÀ
ROVIGO Crollano i matrimoni civili: rispetto all'anno scorso se ne sono celebrati il 43,9 per cento in meno. Va anche peggio per le unioni concordatarie, quelle celebrate con un culto religioso, dove il segno meno è al 56,1%. Anche questa è una conseguenza dell'epidemia e l'effetto collaterale di questo drastico calo si ripercuote su tutta la filiera, fatta di imprese di abiti nuziali, catering, wedding planner, fioristi, organizzatori di eventi, fotografi, luoghi dedicati ai matrimoni, musicisti, noleggiatori di auto da cerimonia e tra gli altri, parrucchieri specializzati. Un ambito economico che ogni anno fattura complessivamente 40 miliardi di euro circa in Italia, è stato praticamente azzerato in questo 2020. Gli esperti di settore stimano una perdita, a livello nazionale, di 26 miliardi di euro e con la prospettiva che le cose non cambieranno entro la fine dell'anno.
Le restrizioni al settore della ristorazione contenute nel Dpcm firmato ieri mattina dal premier Giuseppe Conte si sono inasprite e potrebbero scoraggiare ulteriormente quei promessi sposi che vorrebbero suggellare il reciproco sì con il rinfresco che hanno sempre sognato.
IL CONFRONTO
Tornando ai dati elaborati dall'Ufficio di Statistica del Comune di Rovigo, quest'anno i matrimoni civili celebrati sono stati 37 (da gennaio a ottobre), quando lo scorso anno erano stati, nello stesso periodo, ben 66. A gennaio palazzo Nodari ne ha celebrato solamente uno (3 nel 2019), a febbraio sette (2 nel 2019), a marzo due (5 nel 2019), poi è intervenuto il confinamento nazionale e tutto si è fermato. Aprile e maggio, infatti, segnano un triste zero (complessivamente in questi due mesi erano stati 17 i matrimoni nel 2019). A giugno, con la riapertura, sono state celebrate otto nozze (19 nel 2019), a luglio cinque (6 nel 2019), ad agosto tre (4 un anno fa), a settembre sette (la metà rispetto all'anno precedente) e in questo mese, sinora, ce ne sono state quattro (5 nel 2019).
Come già detto, non va meglio per i matrimoni concordatari. Sono anni che a Rovigo le nozze religiose sono numericamente inferiori rispetto a quelle civili, ma il crollo ora è stato molto più marcato. Nei primi dieci mesi di quest'anno ne sono stati fatti solamente 18, contro i 41 dello stesso periodo del 2019. Tra l'altro sino a metà anno non ne sono stati proprio fatti, perché il primo matrimonio in questo ambito è stato a giugno (l'unico, peraltro), poi a luglio sono stati due, ad agosto sei, a settembre otto e in ottobre di nuovo uno solo. Per fare un raffronto, a giugno, solitamente il mese più gettonato per via delle prime temperature calde, lo scorso anno ne erano stati celebrati 13 (il 92,3 per cento in meno da un anno all'altro).
Le celebrazioni civili, sino a marzo, avvenivano al museo dei Grandi fiumi, poi con la limitazione dei partecipanti sono stati spostati nel salone d'onore di palazzo Nodari. La funzione è gratuita negli orari di apertura al pubblico dal lunedì al venerdì, mentre il sabato la tariffa è di 150 euro, la domenica e i festivi la tariffa è di 350 euro.
A.Luc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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