Impossibile per ora controllare lo stato dei fondali di coltivazione

Sabato 16 Novembre 2019
Impossibile per ora controllare lo stato dei fondali di coltivazione
MOLLUSCHICOLTURA
ROSOLINA All'indomani della prima conta dei danni, gli acquacoltori guardano con apprensione allo stato di salute dei molluschi per i quali ancora non è possibile capire se vi siano state conseguenze a seguito della violenta mareggiata che si è abbattuta sulla costa martedì sera. Se da un lato l'accaduto ha messo in ginocchio il settore con danni immediatamente visibili alle strutture nelle lagune e nei litorali, dall'altro ha portato con sé effetti e criticità che, allo stato attuale, non sono valutabili. Il timore della molluschicoltura è rivolto al prodotto che non è controllabile per via dell'acqua ancora troppo alta.
PRODOTTO A RISCHIO
«Danni gravi alle strutture non ce ne sono stati spiega Stefano Benetton, presidente del Consorzio Delta Nord che conta più di un centinaio di soci nel territorio -, anche se alcuni dei nostri soci a Moceniga hanno subito l'affondamento di barche, un motore si è staccato e si sono sollevate alcune tavole dai pontili sia a Moceniga che ad Albarella. Fortunatamente il vento ha premuto le barche contro i pali invece che nella direzione opposta con conseguenze che in quel caso avrebbero potuto essere disastrose. E ancora, un pontone si è sganciato dalle ancore, ma ha girato su se stesso senza che arrivasse a provocare danni». Il timore oggi è che la grave ondata di maltempo possa però aver compromesso quanto di più prezioso esiste per il comparto: ovvero la produzione stessa, la cui salute si potrà verificare non prima di qualche giorno. «L'acqua è talmente alta che non si può controllare ha spiegato Benetton -. E a quanto pare resterà tale per tutta la settimana. Pertanto non riusciamo a valutare l'impatto sulla risorsa e non possiamo fare altro che attendere che il livello scenda».
PROTEGGERE LE STRUTTURE
Un fatto al momento risulta chiaro più che mai e il maltempo di martedì ne è stato l'ennesima conferma: si tratta della necessità di rendere meno esposti i porti, realtà da cui quotidianamente trovano sostentamento numerose famiglie del territorio, a questo genere di fenomeni che risultano sempre più critici, date le conseguenze, e oltremodo frequenti. «La nostra speranza è l'auspicio del comparto secondo Benetton - è che gli enti preposti possano intervenire per rendere più sicuri i porti».
Elisa Cacciatori
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci