MOLLUSCHICOLTURA
ROSOLINA All'indomani della prima conta dei danni, gli acquacoltori guardano con apprensione allo stato di salute dei molluschi per i quali ancora non è possibile capire se vi siano state conseguenze a seguito della violenta mareggiata che si è abbattuta sulla costa martedì sera. Se da un lato l'accaduto ha messo in ginocchio il settore con danni immediatamente visibili alle strutture nelle lagune e nei litorali, dall'altro ha portato con sé effetti e criticità che, allo stato attuale, non sono valutabili. Il timore della molluschicoltura è rivolto al prodotto che non è controllabile per via dell'acqua ancora troppo alta.
PRODOTTO A RISCHIO
«Danni gravi alle strutture non ce ne sono stati spiega Stefano Benetton, presidente del Consorzio Delta Nord che conta più di un centinaio di soci nel territorio -, anche se alcuni dei nostri soci a Moceniga hanno subito l'affondamento di barche, un motore si è staccato e si sono sollevate alcune tavole dai pontili sia a Moceniga che ad Albarella. Fortunatamente il vento ha premuto le barche contro i pali invece che nella direzione opposta con conseguenze che in quel caso avrebbero potuto essere disastrose. E ancora, un pontone si è sganciato dalle ancore, ma ha girato su se stesso senza che arrivasse a provocare danni». Il timore oggi è che la grave ondata di maltempo possa però aver compromesso quanto di più prezioso esiste per il comparto: ovvero la produzione stessa, la cui salute si potrà verificare non prima di qualche giorno. «L'acqua è talmente alta che non si può controllare ha spiegato Benetton -. E a quanto pare resterà tale per tutta la settimana. Pertanto non riusciamo a valutare l'impatto sulla risorsa e non possiamo fare altro che attendere che il livello scenda».
PROTEGGERE LE STRUTTURE
Un fatto al momento risulta chiaro più che mai e il maltempo di martedì ne è stato l'ennesima conferma: si tratta della necessità di rendere meno esposti i porti, realtà da cui quotidianamente trovano sostentamento numerose famiglie del territorio, a questo genere di fenomeni che risultano sempre più critici, date le conseguenze, e oltremodo frequenti. «La nostra speranza è l'auspicio del comparto secondo Benetton - è che gli enti preposti possano intervenire per rendere più sicuri i porti».
Elisa Cacciatori
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROSOLINA All'indomani della prima conta dei danni, gli acquacoltori guardano con apprensione allo stato di salute dei molluschi per i quali ancora non è possibile capire se vi siano state conseguenze a seguito della violenta mareggiata che si è abbattuta sulla costa martedì sera. Se da un lato l'accaduto ha messo in ginocchio il settore con danni immediatamente visibili alle strutture nelle lagune e nei litorali, dall'altro ha portato con sé effetti e criticità che, allo stato attuale, non sono valutabili. Il timore della molluschicoltura è rivolto al prodotto che non è controllabile per via dell'acqua ancora troppo alta.
PRODOTTO A RISCHIO
«Danni gravi alle strutture non ce ne sono stati spiega Stefano Benetton, presidente del Consorzio Delta Nord che conta più di un centinaio di soci nel territorio -, anche se alcuni dei nostri soci a Moceniga hanno subito l'affondamento di barche, un motore si è staccato e si sono sollevate alcune tavole dai pontili sia a Moceniga che ad Albarella. Fortunatamente il vento ha premuto le barche contro i pali invece che nella direzione opposta con conseguenze che in quel caso avrebbero potuto essere disastrose. E ancora, un pontone si è sganciato dalle ancore, ma ha girato su se stesso senza che arrivasse a provocare danni». Il timore oggi è che la grave ondata di maltempo possa però aver compromesso quanto di più prezioso esiste per il comparto: ovvero la produzione stessa, la cui salute si potrà verificare non prima di qualche giorno. «L'acqua è talmente alta che non si può controllare ha spiegato Benetton -. E a quanto pare resterà tale per tutta la settimana. Pertanto non riusciamo a valutare l'impatto sulla risorsa e non possiamo fare altro che attendere che il livello scenda».
PROTEGGERE LE STRUTTURE
Un fatto al momento risulta chiaro più che mai e il maltempo di martedì ne è stato l'ennesima conferma: si tratta della necessità di rendere meno esposti i porti, realtà da cui quotidianamente trovano sostentamento numerose famiglie del territorio, a questo genere di fenomeni che risultano sempre più critici, date le conseguenze, e oltremodo frequenti. «La nostra speranza è l'auspicio del comparto secondo Benetton - è che gli enti preposti possano intervenire per rendere più sicuri i porti».
Elisa Cacciatori