Il virus non colpisce ma si resta in allerta

Martedì 2 Giugno 2020
SANITÀ
ROVIGO Il filotto di giorni senza contagi arriva a otto. Ed il quadro complessivo, con 400 guarigioni su un totale di 449 polesani risultati contagiati dal virus dal 28 febbraio scorso, e un numero di persone ancora positive ormai ridotto a una quindicina, è assolutamente rassicurante. Anche se l'invito che arriva dall'Ulss 5 Polesana è sempre quello di non abbassare la guardia in questo momento che può essere decisivo per la tenuta della definitiva riduzione del contagio.
IL QUADRO
Rimanendo ai numeri, sono 87 le persone ancora in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva, mentre i tamponi totali eseguiti in Polesine dell'inizio dell'epidemia sono arrivati a 29.840, su una platea di 17.580 persone. In tutte le strutture residenziali polesane restano ancora positivi solo due sopiti disabili della Casa Sacra Famiglia di Fratta. Al San Luca, invece, restano solo tre pazienti nell'area Covid, anche se come ha spiegato venerdì il direttore generale, si tratta di tre persone negative al virus, ma ancora sintomatiche, motivo per cui rimangono ricoverate fino a completa guarigione.
IL NOSOCOMIO
Proprio l'ospedale di Trecenta, baluardo polesano della lotta al Coronavirus, trasformato in Covid hospital provinciale, sta per arrivare la fase due. Perché gradualmente riprenderanno tutte le attività sospese in tempo di emergenza. Già dal 4 maggio si era rimessa in moto l'attività del Centro di procreazione medicalmente assistita.
La settimana successiva, invece, è ripartita, sotto la guida del nuovo primario Giovanni Vigna, l'attività del reparto di Medicina, primo vero passo verso la normalizzazione, anche se il San Luca continua a mantenere un'Area Covid dove sono tuttora ricoverati tre pazienti, seppur non più positivi, con la Terapia intensiva e la Terapia semintensiva ormai completamente vuote da giorni e giorni.
PRESIDIO ANTI COVID
Anche una volta che tutti i letti serviti per affrontare la fase emergenziale del contagio saranno vuoti, come spiegato dallo stesso Compostella, resterà in piedi un'Area Covid, al settimo piano dell'ospedale di Trecenta, con 100 letti pronti a essere riattivati all'istante in caso di emergenza, così come rimarranno attivi 18 posti letto di Terapia intensiva Covid, aggiuntivi rispetto ai 4 previsti dalla programmazione, motivo per cui saranno eseguiti dei lavori per creare una separazione netta rispetto alle sale operatorie e poter far ripartire anche l'attività chirurgica. La tempistica indicata è di circa un mese. In seguito a questo verrà riattivato anche il pronto soccorso.
CONFRONTO IN REGIONE
Mercoledì 13 maggio del San Luca si è parlato anche nella commissione regionale Sanità, con il consigliere regionale Graziano Azzalin che dà conto delle risposte ai quesiti specifici sul tema, formulati all'assessore Manuela Lanzarin: «Anche al San Luca di Trecenta i servizi torneranno a breve alla normalità. Durante l'audizione in quinta commissione ho avuto la conferma, a domanda precisa, da parte dell'assessore Lanzarin. Resterà il reparto Covid, visto che non è esclusa una recrudescenza del virus, ma le attività ripartiranno gradualmente».
LE RISPOSTE DELL'ULSS 5
Il consigliere democratico aggiunge che «l'organizzazione della ripresa compete direttamente all'Ulss e infatti mi ero confrontato nei giorni scorsi con il direttore generale dell'Ulss 5 Compostella, che mi aveva anticipato come i servizi riprenderanno al 100 per cento, dalle attività chirurgiche al punto prelievi. In questo periodo la sospensione dell'erogazione delle prestazioni ha creato evidenti disagi, amplificando un problema già esistente. Nel corso degli anni Trecenta è stato fortemente ridimensionato, perciò anche alla luce di questa esperienza, credo sia necessario potenziarne le attività. Non vorrei passasse il messaggio che gli utenti possono tutto sommato spostarsi altrove, come accaduto negli ultimi due mesi».
Francesco Campi
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