Il turismo punta sull'archeologia

Venerdì 29 Ottobre 2021
Il turismo punta sull'archeologia
ADRIA
Adria punta a valorizzare le sue antiche vestigia. Ai nastri di partenza una serie di indagini e di carotaggi archeologici e alcune attività mirate nel parco del museo archeologico nazionale. Le indagini al momento hanno riguardato alcune aree ubicate in viale Maddalena: i giardini di villa Mecenati, sede del conservatorio Buzzolla e alcuni spazi esterni della sede dell'indirizzo scientifico del liceo Bocchi-Galilei. Palazzo Tassoni infatti collabora a un progetto di ricerca che, tramite queste indagini, dovrebbero permettere ai ricercatori di comprendere meglio i limiti e le caratteristiche dell'antica comunità adriese, con particolare riferimento alle fasi insediative pre romane.
PROGETTO EUROPEO
L'attività, che si inserisce nel progetto europeo Value, Interreg Italia-Croazia, mira a valorizzare i patrimoni ambientali e culturali delle rispettive realtà. Nell'ambito dello stesso progetto, l'ente Parco del Delta del Po avvierà inoltre una serie di attività nell'area verde del museo archeologico nazionale. Le attività nel parco di via Badini, proposte dal progetto Value, riguarderanno l'installazione di alcune infrastrutture ludico - didattiche per potenziare l'offerta formativa del museo stesso e la riqualificazione della recinzione.
«Siamo entusiasti di questo progetto e dell'opportunità che offre all'archeologia della città - commenta il sindaco - e ringrazio il presidente del Parco Moreno Gasparini, e la direzione museale per questa rinnovata sinergia, che aggiunge un ulteriore tassello all'attrattiva turistica e culturale della città».
«Anche questo intervento, che combina aspetti di ricerca e di accessibilità al patrimonio da parte di un pubblico più vasto, si inserisce all'interno delle nostre linee programmatiche legate al turismo - afferma l'assessore Andrea Micheletti- che prevede di permettere la visibilità dei reperti archeologici in sito per valorizzare il patrimonio della città operando di concerto con la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, e con il museo archeologico, al fine di realizzare interventi a protezione di reperti, non asportabili, presenti nel sottosuolo».
ARCHEO PARCO
Da circa 15 anni è fermo al palo in città il progetto proposto dallo storico Aldo Rondina di un archeo parco basato sull'archeologia sperimentale per poter toccare con mano i reperti solitamente osservabili dentro la vetrina di un museo. L'iniziativa si propone di ricreare, con la massima approssimazione possibile, l'ambientazione e l'atmosfera che dovevano caratterizzare le quattro realtà storiche che rappresentano i periodi più significativi per il Polesine antico. I quattro momenti erano stati individuati nelle scoperte del villaggio preistorico di Canar, di San Pietro Polesine, nel villaggio protovillanoviano di Frattesina di Fratta Polesine, nella ricostruzione archeologica di una parte dell'abitato di Adria nel periodo etrusco e nella ricostruzione archeologica di una porzione della centuriazione romana a nord di Adria. Come luogo ideale per la realizzazione del progetto, era stato individuata l'area di località Artessura-Cantarana, compresa tra il rilevato ferroviario della linea Adria-Ariano ed i due rami del Canalbianco.
Guido Fraccon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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