Il riscatto di Domingo

Giovedì 24 Ottobre 2019
LA STORIA
ROVIGO «Sono arrivato da solo. Ora ho una grande famiglia», e mentre lo dice gli si velano gli occhi di commozione. È passata in buone mani, come dice la presidente di Arcisolidarietà Donata Tamburini, l'attività della ciclofficina solidale La formichina in via Cavallotti.
L'INIZIATIVA
Era nata nel 2011, allora in via Giordano Bruno, con il supporto del Csv e della Fiab, ed era un progetto di Arcisolidarietà per dare un futuro a persone rimaste senza casa e lavoro. Proprio com'era successo a Domingo Gatti: immigrato a Bari, la città d'origine dei nonni, a Rovigo aveva trovato una proposta di lavoro all'Infun For. Finito il periodo di prova, però, s'era ritrovato non soltanto senza lavoro, ma anche solo: «Hanno detto che alla fonderia non prendevano più operai e sono rimasto in mezzo a una strada».
RIPARAZIONE BICI
Sono sue le buone mani in cui è passata l'attività di riparazione bici, ora al civico 24 di via Cavallotti, con la partita Iva che ha aperto lo scorso agosto. Ha 53 anni Domingo ed era arrivato in Italia dal Venezuela, paese che aveva accolto milioni di immigrati da Portogallo, Spagna e Italia e che ora è ora al collasso e conta oltre 4 milioni di cittadini costretti a fuggire in cerca di futuro.
IMMIGRATO DAL VENEZUELA
Colpa del crollo dell'economia e della politica che ha portato il governo a impossessarsi di ogni aspetto della vita economica, comprese le proprietà di aziende e privati. In Venezuela Domingo aveva un'impresa di costruzioni con «20-30 operai, macchinari e camion. Me ne sono dovuto andare: il governo si prendeva tutto», ha raccontato ieri nella giornata d'apertura della sua nuova attività e di una nuova vita, in cui riabbraccia la moglie, che lo aiuta in negozio, e il figlio, studente e da maggio pattinatore dello Skating Club Rovigo.
SOSTEGNO DI ARCISOLIDARIETÀ
Prima di riabbracciare la famiglia e di trovare con Arcisolidarietà la prospettiva di una nuova vita, a Rovigo Domingo aveva continuato a cercare lavoro e aveva chiesto aiuto alla Caritas, che gli aveva segnalato l'asilo notturno Arcobaleno, gestito da Arcisolidarietà. E poi, visto che la ciclofficina - passata in via Cavallotti 30 - aveva chiuso, e che il nonno gli aveva insegnato a riparare le bici, è nata l'idea. Prima Domingo è stato gestore dello spazio in via Cavallotti assieme a un altro ospite dell'asilo notturno, Roberto, e ora ne è diventato il titolare, e ha molte idee per espandere l'attività: ad esempio, la proposta di far diventare il parcheggio delle bici alla stazione dei treni un parcheggio custodito. A Rovigo la richiesta di bici è forte, grazie a studenti e pendolari, e «Arcisolidarietà è contenta perché così l'attività non è finita. È passata in un ambiente più grande al civico 24, e ora è la ditta individuale di una brava persona con tanta buona volontà».
REINSERIMENTO SOCIALE
L'associazione proseguirà, parallelamente, i progetti di reinserimento sociale e lavorativo che finora ha curato con la ciclofficina, aperta dal lunedì al venerdì negli orari 8-12.30 e 15.30-18, il sabato dalle 8 alle 13 e con giorno di chiusura il mercoledì. Ieri, proprio durante l'inaugurazione, era arrivato un cliente, ma tornerà stamattina a far riparare la bici. Per informazioni sui servizi offerti dalla Ciclofficina basta telefonare al 351.1323401.
Nicola Astolfi
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