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IL QUADRO FAMILIARE
PORTO VIRO All'indomani dell'omicidio del 56enne Giovanni

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Mercoledì 24 Febbraio 2021
IL QUADRO FAMILIARE PORTO VIRO All'indomani dell'omicidio del 56enne Giovanni
IL QUADRO FAMILIARE
PORTO VIRO All'indomani dell'omicidio del 56enne Giovanni Finotello, avvenuto al culmine di una lite fatale con il figlio Gabriele che lo ha colpito più volte con un martello alla testa e al torace, è il senso di sgomento e incredulità a prevalere nei residenti di Porto Viro. L'appartamento in cui si è consumata la tragedia è situato al primo piano di una palazzina e non è direttamente visibile da via Luigi Siviero, la strada che porta alla chiesa di Taglio di Donada. Per raggiungerlo bisogna seguire una viuzza laterale dove ieri, dopo l'andirivieni dei mezzi di soccorso e delle forze dell'ordine di lunedì pomeriggio, si poteva intravedere qualche curioso intento a scorgere coi i propri occhi qualche segno che rendesse tangibile una vicenda troppo atroce per sembrare reale.
APPARTAMENTO SIGILLATO
In verità, nella tranquillità che contraddistingue l'area residenziale, solamente i sigilli i sequestro affissi di carabinieri sulla porta d'ingresso sono in grado di rivelare l'unica traccia della ferocia che tra quelle mura era avvenuta solamente il giorno prima. Null'altro. Della violenta lite avvenuta tra padre e figlio si capacitano in pochi e chi conosce Gabriele prova ad interrogarsi per cercare di capire cosa sia potuto accadere in quello che in origine pareva essere l'inizio di un normale lunedì pomeriggio.
CITTADINA SGOMENTA
Comprensibilmente, tanto nella cittadina in cui è avvenuta la tragedia quanto nei paesi limitrofi del Delta, non si parla d'altro. A raccontare del 29enne sono in tanti a Porto Viro e il denominatore comune di tanti profili messi assieme è quello di un ragazzo timido, tranquillo, introverso e particolarmente riservato che aveva intrapreso la strada dell'assistenza alle persone anziane e ai disabili. Gabriele aveva infatti scelto la formazione da operatore sociosanitario e dopo aver svolto il tirocinio nella Casa di Cura Madonna della salute di Porto Viro aveva lavorato dapprima in casa di riposo ad Adria e poi a Ficarolo, dove era attualmente impegnato come Oss negli Istituti Polesani, la clinica che assiste persone colpite da disabilità psichica.
IL RITRATTO
Giovanni, invece, dopo aver lavorato a lungo in un magazzino di frutta e verdura in città e aver prestato servizio per una ditta impegnata nel settore dell'asporto di rifiuti, era rimasto da qualche tempo senza lavoro. Nonostante questa difficoltà, la famiglia non si era però mai rivolta ai Servizi sociali del Comune per una richiesta d'aiuto.
SEPARATO DA ANNI
Da diversi anni Giovanni Finotello era separato dalla moglie. Inizialmente l'abitazione a Porto Viro era condivisa con i due figli, fino a che il minore dei due ragazzi, Davide, aveva preferito andare a vivere per conto proprio, parrebbe proprio per incompatibilità di carattere col padre. Nell'abitazione di via Luigi Siviero vivevano quindi solamente Giovanni e Gabriele. Il fratello della vittima, Pietro, che abita al pianterreno della palazzina e quindi a stretto contatto anche con il nipote, ha spiegato di non aver mai visto padre e figlio mettersi le mani addosso, ma c'è anche chi in città parlerebbe di rapporti tesi tra i due, a tratti non facili da gestire. Ciò che è realmente certo è che un'ultima violenta lite è culminata in un tragico omicidio.
Elisa Cacciatori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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