Il Polesine spiega ai senatori l'importanza della Bonifica

Venerdì 12 Ottobre 2018
Il Polesine spiega ai senatori l'importanza della Bonifica
TAGLIO DI PO
Per conoscere e capire meglio l'efficienza dei Consorzi di bonifica (700 sono le idrovore in Italia, delle quali 400 nel Veneto) la delegazione della nona commissione permanente dell'agricoltura e della produzione agroalimentare del Senato, ha scelto la visita ai Consorzi di bonifica del Polesine e precisamente quello del Delta. La scelta è dovuta al fatto che in questo territorio si trovano le vere motivazioni della bonifica, che sono quelle della sicurezza idraulica per la presenza di tre fiumi importanti come il Po, l'Adige e il Brenta, e l'irrigazione, nonché la pianificazione ambientale con la presenza dell'Ente Parco con tutti i problemi connessi della pesca, della flora e della fauna; infine il contrasto al cuneo salino conseguenza della subsidenza causata dall'estrazione del gas metano nel decennio 1950-1960 che ha sprofondato il territorio, tanto da raggiungere i 4 metri sotto il livello del mare.
LA VISITA
La delegazione, guidata dal presidente, senatore Giampaolo Vallardi, con il suo vice senatore Giancarlo Serafini, il senatore Francesco Mollame e il consigliere parlamentare senatore Giancarlo Salone, C'era anche il prefetto di Rovigo Maddalena De Luca, i comandanti provinciali dei carabinieri colonnello Antonio Rizzi e della Guardia di finanza colonnello Dario Guarino, e il vice questore Santi Allegra. Al museo della Bonifica a Ca' Vendramin, davanti alle vechcie idrovore, c'erano anche una quindicina di sindaci e amministratori dei Comuni, e i rappresentanti degli undici Consorzi di bonifica del Veneto, che interessano una superficie di 11.956 chilometri quadrati su una superficie regionale di 18.345 per una popolazione di 4,3 milioni su 4,9, e impiegano circa 1.500 persone.
L'OBIETTIVO
La visita è stata voluta e organizzata da Anbi Veneto, l'Associazione nazionale dei consorzi di bonifica, per sensibilizzare le istituzioni nazionali sulle tematiche fondamentali per il veneto che impegnano severamente ogni giorno. Francesco Vincenzi, presidente nazionale dell'Anbi, e il presidente regionale Giuseppe Romano, così come ha fatto il direttore generale Andrea Crestani hanno posto all'attenzione della commissione tre problematiche: l'alto costo dell'energia elettrica per il funzionamento degli impianti pari a circa 30 milioni all'anno, che non possono sostenere, quando le imprese energivore ne spendono il 20 per cento in meno e non beneficiano di agevolazioni fiscali. C'è anche la necessità di una legge nazionale sul consumo del suolo e di una posizione forte in ambito europeo per la ridefinizione dei criteri del deflusso ecologico, contenuto nella direttiva comunitaria Acque, che prevede limiti al prelievo idrico dai fiumi su criteri basati sulle portate dei corsi d'acqua del Nord Europa, ben diversi dai fiumi a carattere torrentizio tipici dell'Italia.
LE RICHIESTE
Il direttore Crestani, oltre ad aver fatto presente che se nel Veneto si fermassero le idrovore, almeno un terzo del territorio andrebbe sotto acqua, e vi sono progetti per 300 milioni per la sicurezza idraulica bloccati perché manca il via libera del Governo.
A far da guida alla delegazione, il direttore generale dei Consorzi di bonifica polesani, Giancarlo Mantovani, e i presidenti dei due consorzi, Adriano Tugnolo del Delta del Po e Mauro Visentin del Po Adige, per le visite al museo della Bonifica, all'idrovora di Ca' Dolfin e successivamente con motonave degli eredi Marino Cacciatori, alla foce del Po di Venezia, per osservare gli effetti della subsidenza, nell'isola sommersa della Batteria e alla barriera per il contrasto al cuneo salino sul Po di Tolle, all'altezza di Scardovari.
«Siamo consapevoli delle sfide che la bonifica e l'agricoltura in generale si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi, soprattutto in Europa, dove il Governo intende farsi valere senza più atteggiamenti di sudditanza - ha affermato il presidente della commissione, senatore Vallardi - con il documento economico finanziario varato in questi giorni, si aprirà una stagione di finanziamenti importanti, direi una sorta di rinascimento. La prossima settimana incardiniamo la legge sul consumo del suolo e la Politica agricola comune. Siamo inoltre consapevoli che i Consorzi non possono sostenere i costi per tenere attivi gli impianti e all'asciutto i territori».
Giannino Dian
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