Il lavoro da casa, rivoluzione in ufficio

Mercoledì 1 Luglio 2020
OCCUPAZIONE
ROVIGO Fino a pochi mesi fa smart working era un termine semisconosciuto, oggi è una modalità di lavoro nella quale si sono trovati, secondo uno studio della Fondazione Di Vittorio, oltre 8 milioni di lavoratori italiani nel momento di massima espansione dell'epidemia, dei quali circa 3 milioni dipendenti pubblici. Un numero ben diverso rispetto a quello indicato nel report dello specifico osservatorio del Politecnico di Milano, dello scorso ottobre, un'èra fa, che censiva in 570mila gli smart worker in Italia.
UFFICI PUBBLICI
In questo momento gran parte dei dipendenti pubblici è ancora in modalità smart, anche se con forme diverse, non solo fra ente e ente, ma anche all'interno degli stessi uffici. Ci sono persone che lavorano in ufficio tre giorni la settimana, chi due, chi uno solo e chi, invece, il ritorno nella propria stanza lo sta ancora agognando. Un effetto diretto, ben registrabile anche in centro a Rovigo, dove si concentrano gli uffici pubblici, è che a pranzo molti dei locali un tempo affollati si trovano con un numero di clienti che si contano sulle dita di una mano.
PALAZZO CELIO
In Provincia lo smart working interessa 87 lavoratori su 142, che comunque mediamente sono in ufficio tre giorni alla settimana. «L'istituto dello smart working spiega il presidente Ivan Dall'Ara - è stato attivato nel nostro ente in maniera repentina non appena esplosa l'emergenza sanitaria, a marzo. La maggior parte del personale ha aderito e ancora adesso si trova a lavorare da casa per 18 ore settimanali. È difficile trarre una valutazione complessiva, in quanto l'attivazione forzata e necessariamente rapida non ha consentito di effettuare quegli accorgimenti necessari nel momento in cui si deve gestire una situazione nuova. Non si può dare un giudizio del tutto positivo, occorre che sia calibrato in relazione ai singoli servizi: per alcuni sta funzionando bene, per altri meno».
PALAZZO NODARI
In Comune a Rovigo i dipendenti interessati a questa modalità sono oltre un centinaio. L'assessore con delega specifica al Personale e all'Innovazione Luisa Cattozzo sottolinea come «nella Fase 1 abbiamo avuto quasi tutto il personale in collegamento da remoto, dovendo affrontare alcuni problemi in modo da evitare disservizi per i cittadini. Ora i dipendenti stanno gradualmente tornando negli uffici, in sicurezza. Ma come Amministrazione avevamo già affrontato il tema smart working in tempi non sospetti, ben prima dell'emergenza, partecipando, primo Comune in Veneto, al progetto Vela, acronimo di Veloce, Leggero, Agile, orientato proprio alla diffusione del lavoro agile con la condivisione di buone pratiche fra enti pubblici. L'emergenza è stata un modo per capire meglio la fattibilità di un progetto che, ancora di più oggi, riteniamo strategico e innovativo. Per questo abbiamo avviato una rilevazione fra i dipendenti per capire quali siano state le difficoltà incontrate. Non tanto come tempi, vista la flessibilità, ma soprattutto di spazi. Parlando con l'Ordine degli architetti è emerso che in questo periodo c'è stato un aumento della richiesta di progettazione di spazi interni divisi. Anche per le difficoltà, per esempio, da coppie di lavoratori contemporaneamente in videoconferenza».
UFFICI GIUDIZIARI
Lo smartworking ha interessato anche i lavoratori del Tribunale, che proprio oggi riapre l'accesso alle aule al pubblico. Proprio questo aspetto ha rappresentato una delle criticità segnalate dal presidente dell'Ordine degli avvocati Enrico Ubertone: «Sin dai primi giorni dalla ripartenza dell'attività l'ostacolo principale è consistito nell'insufficiente presenza di operatori amministrativi, in gran parte costretti allo smart working e impossibilitati a lavorare in quanto, a differenza dei magistrati, il Ministero per motivi di sicurezza non ha ritenuto di consegnare loro le credenziali per l'accesso da remoto al sistema informatico. Fortunatamente, a giugno, visto il miglioramento della situazione epidemiologica, lo smart working è stato ridotto».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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