Il gas fa saltare Parco Langer

Mercoledì 14 Agosto 2019
Il gas fa saltare Parco Langer
VERDE A RISCHIO
ROVIGO Italia Onlus, Wwf e Orto delle Farfalle non intendono assistere passivamente alla realizzazione del progetto di enorme portata, che rischia di cambiare per sempre il volto di Parco Langer e del suo bosco, in difesa del quale, negli anni, ci sono state imponenti mobilitazioni. Ma una volta scongiurata la possibile minaccia del Passante Nord, ecco che è spuntata quella del gas. Il 22 settembre del 2016, infatti, la Snam ha presentato l'istanza per l'autorizzazione alla realizzazione dell'intervento di Allacciamento Centrale Autotrazione Bartolucci Gilberto. Rimasto sottotraccia, quasi insabbiato, dopo che le osservazioni al progetto che erano state presentate sono state respinte, durante il periodo di commissariamento del Comune, il gasdotto si è trovato la strada spianata.
CONFERENZA DI SERVIZI
Il 15 marzo c'è stata la conferenza dei servizi e a maggio è stato presentato il nuovo progetto che recepiva le prescrizioni. Già lo scorso 5 giugno, ancora in campagna elettorale, c'era stato un incontro con l'allora candidato sindaco Edoardo Gaffeo nel quale era stato chiesto un impegno per cercare di salvare il parco. Ieri è stata consegnata a Palazzo Nodari una lettera, sottoscritta da Donata Fischetti per Italia Nostra, da Eddi Boschetti per il Wwf e da Diego Foresti per il Gruppo ortisti dell'Orto delle Farfalle nella quale si chiede al sindaco «un incontro urgente al fine di essere messe a conoscenza, e possibilmente discutere, le modalità realizzative dell'intervento», sottolineando come il «Wwf, a suo tempo, ha presentato delle osservazioni in proposito, dalle quali si evince l'importanza del sito che l'opera andrà a modificare» e si ribadisce «la contrarietà al passaggio della condotta attraverso l'area boschiva» e si auspica «una soluzione alternativa».
APPELLO AL SINDACO
La lettera è stata protocollata ed è stata indicata come possibile data dell'incontro richiesto il prossimo 22 agosto, alle 15. Il progetto prevede la posa di una nuova tubatura, a partire proprio dal parco, che correrà per circa due chilometri, passando sotto a Ceresolo e canale Cesta, oltre che via Calatafimi, attraversando poi la campagna fino a Boara Polesine, per riallacciarsi al distributore presente in viale Porta Adige, già allacciato con una condotta che corre lungo il viale stesso dal 1943. Nel progetto si spiega che «lo sviluppo edilizio successivo alla posa della condotta e la vetustà della tubazione, ne consigliano, nell'ambito del normale ammodernamento della rete, la sua completa sostituzione. Si è quindi ritenuto necessario collocare il metanodotto in ambiti di minor rilievo urbanistico, in modo da rendere sempre più sicura la rete di adduzione e garantire attraverso l'allontanamento della condotta da aree densamente abitate, una miglior gestione della pubblica incolumità».
ALBERI A RISCHIO
Questo, però, porta a sacrificare gli alberi di Parco Langer, che verranno abbattuti in due diverse aree, per un totale di circa 3mila metri quadri. Dopo la ferita, che sarà aperta anche dal fatto che proprio lì sosteranno i mezzi da cantiere, tutto verrà ripristinato con un intervento compensativo di rimboschimento disposto dall'Unità forestale della Regione. Per capire l'entità del taglio, basta vedere quale è l'opera di reimpianto prevista: 127 querce, 76 carpini bianchi, 13 aceri campestri, 24 frassini, 13 olmi, 50 biancospini, 39 evonimi, 25 frangole, 25 ligustri, 25 prugnoli selvatici, 25 viburni e 25 spini cervini.
Francesco Campi
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