Il Covid fa altri tre morti e i contagi tornano a salire

Giovedì 25 Febbraio 2021
IL BOLLETTINO
ROVIGO Nelle oscillazioni verso il basso degli ultimi giorni, ieri si sono registrati numeri un po' meno confortanti. Le nuove positività, infatti, sono risalite a 55, mentre le guarigioni si sono fermate a quota 34, dopo che martedì si era registrato un singolare pareggio, 17-17. A rendere i numeri di giornata meno preoccupanti è il valore dell'incidenza, che continua a rimanere al di sotto del 3%, a una quota ormai abbastanza stabile del 2,8%. Questo significa che ogni cento persone sottoposte a tampone, ne risultano positive meno di tre. Nel periodo di maggiore espansione del virus, fra dicembre e gennaio, questo valore era arrivato fino a quota 9.
NUOVI LUTTI
Fra tutti i numeri, quello che è senza dubbio più doloroso e preoccupante è quello delle morti: altri tre, infatti, sono stati i decessi Covid nella giornata di martedì e riportate quindi nel bollettino di ieri, dopo che il giorno precedente era stato, per la seconda volta dall'inizio dell'anno, senza nemmeno un lutto. Tutti e tre i decessi sono avvenuti in ospedale, al San Luca, e tutti in persone che si trovavano in Terapia intensiva. Si tratta di una 70enne di Rovigo e di due bassopolesani, un 74enne e un 73enne, quest'ultimo da lungo tempo ricoverato in Area critica. Il totale dei decessi Covid sale così a 417 da inizio epidemia, ovvero da un anno fa. Il numero di morti nel 2021 è già arrivato a 180, 138 a gennaio e 42 a febbraio.
Altro dato non rassicurante è quello relativo ai ricoveri. Nonostante siano stati ben tre i pazienti che si sono spenti, il numero totale sale ulteriormente, da 51 a 52, continuando con un trend di leggera risalita già in atto da qualche giorno. Il quadro, aggiornato a ieri sera, è quindi di 41 ricoverati in Area medica e semintensiva respiratoria a Trecenta, quattro in Terapia intensiva a Trecenta, sei in Malattie infettive a Rovigo e una paziente in Ostetricia e Ginecologia sempre a Rovigo.
In un simile generale grigiore, a rasserenare il quadro è il dato relativo alle case di riposo. Si contano ormai sulle dita di una mano le positività residue, quattro in tutto: un ospite del centro servizi La Residence di Ficarolo, due dell'Opera pia Bottoni di Papozze e uno della casa di riposo Sant'Antonio di Trecenta, mentre da quasi un mese non si registrano nuovi contagi. «Un esempio emblematico del risultato della vaccinazione», a più riprese sottolinea il direttore generale dell'Ulss Polesana, Antonio Compostella.
A proposito di vaccino, per quanto riguarda la campagna di vaccinazione degli ottantenni, che sta via via risalendo alle persone ultraottantenni fino a raggiungere i centenari, nei comuni afferenti ai tre centri di Rovigo, Adria e Trecenta che hanno iniziato per primi e che la prossima settimana si fermeranno per lasciare il passo a quelli di Lendinara, Castelmassa, Porto Viro e Porto Tolle, dopo il leggero rialzo del tasso di adesione che aveva raggiunto l'85%, martedì è nuovamente sceso al 73%: dei 258 convocati si sono presentati in 188.
IL PROBLEMA DOSI
Ieri, intanto, è stato superato il traguardo dei 1.500 anziani vaccinati in questo filone della campagna di vaccinazione, che come rimarcato mestamente dallo stesso Compostella, procede a rilento per cause esterne. «Stiamo procedendo più lentamente del necessario a causa della scarsa disponibilità di vaccini, un problema che interessa tutta Italia e che spero nei prossimi giorni si vada riducendo, perché la macchina organizzativa messa in campo sarebbe in grado di lavorare su ben altri numeri. Fra l'altro è stato siglato l'accordo a livello ministeriale con i medici di medicina generale, ma tutto è ancora da definire e soprattutto, resta il problema della carenza di dosi, anche se a marzo dovremmo avere un aumento della fornitura di Pfizer e Moderna. L'otto marzo partirà la vaccinazione con Astrazeneca del personale delle scuole».
Francesco Campi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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