Il consiglio provinciale si dice pronto a votare le richieste dei pescatori

Mercoledì 11 Settembre 2019
Il consiglio provinciale si dice pronto a votare le richieste dei pescatori
LA DISCUSSIONE
ROVIGO La proposta del presidente della Provincia Ivan Dall'Ara di un anno più uno di proroga ha preso in contropiede la delegazione portotollese e per questo il sindaco Roberto Pizzoli ha chiesto uno stop all'incontro per discuterne i dettagli. «A me interessa dare una soluzione che dia al comparto la forza di andare avanti. Da questa proposta si apra ora un tavolo di confronto», mentre Dall'Ara aggiungeva: «Si tratta di una convenzione nuova con tutti i crismi con all'interno l'impegno affinché nell'arco di tot mesi si risolva la questione verso i 5 o i 15 anni. Ognuno si prende le proprie responsabilità, non significa avere un atteggiamento di pusillanimità. Il coraggio si fa con coscienza e con cervello».
CONSIGLIERI ALL'ATTACCO
Sul problema si sono inseriti vari interventi, a cominciare dalle consigliere provinciale di Fratelli d'Italia, Valeria Mantovan: «Questa proposta mi sembra una presa in giro. Avete costretto questo consiglio provinciale a votare la revoca alla convenzione che aveva durata triennale per poi proporci un affidamento diretto di un anno più un anno ottenendo lo stesso risultato. Questo scaricabarile da parte del presidente è disonorevole: è facile dire ai consiglieri che hanno bloccato il diniego di presentare una proposta che lei approva, perché non è vero, in quanto abbiamo una segretaria generale che ancor prima di proporre qualcosa, dà sempre parere negativo tenendo in ostaggio duemila persone. Getto la sfida: noi proporremo questa convenzione di una durata superiore, vedremo se il presidente sosterrà la gente che oggi qui rappresenta».
Anche l'assessore regionale della Lega Cristiano Corazzari ha preso le distanze dalla proposta di Dall'Ara. «Non è che lunedì ci siamo trovati a condividere una strada che sia di soddisfazione reciproca, ma ci siamo trovati di fronte a una chiusura davanti a un affidamento di 5 anni e dall'altra parte di un diniego di avere una firma dalla parte tecnica. Sappiamo che la situazione da un punto di vista giuridico è complessa, può necessitare di un approfondimento. Questa strada la interpretiamo solo nella direzione di arrivare a quel risultato rispetto al quale abbiamo trovato una completa chiusura sua e della sua direzione tecnica. La soluzione che è emersa è quella minima cui era disponibile a sottoscrivere la convenzione la Provincia». Secondo Graziano Azzalin, consigliere regionale Dem, «dobbiamo definire un percorso per arrivare a una soluzione condivisa di un lungo affidamento, proprio perché oggi chi ne detiene la responsabilità amministrativa, non ritiene di avere i supporti giuridici sufficienti per definire questo, altri sostengono il contrario. Non si può uscire da qui facendo passare il messaggio che c'è l'affidamento di un anno, poi eventualmente prorogabile in maniera generica. Si deve uscire dicendo si apre un percorso definito nel tempo per arrivare a un lungo affidamento».
L'ESITO
Mentre sulla strada continuava a infuriare la protesta tra urla di «Andate a casa» e «Buffoni», dopo una sospensione di oltre un'ora, sono cominciate a rincorrersi voci di altri scenari, tra i quali quello di une affidamento di 2 anni più 2 più 1 (per prelevare il prodotto dalle lagune) che avrebbe condotto a cinque anni, ma che affonda prematuramente con Dall'Ara: «Ci sono difficoltà a raggiungere questo equilibrio per tutta una serie di motivi soprattutto di natura tecnica». Quindi Pizzoli ha ripreso la parola: «Non avendo trovato una convergenza risolutiva, chiediamo che il presidente convochi un consiglio provinciale mettendo all'ordine del giorno la proroga di 15 anni. Credo sia anche la volontà dei consiglieri Mantovan, Siviero e Mazzucato». E alla domanda di Marchesini a Dall'Ara se la voterà o meno, è serafica la risposta: «Il giorno in cui ci sarà il consiglio, deciderò il da farsi».
A.Nan.
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