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Lunedì 17 Giugno 2019
ECONOMIA
ROVIGO Riformare il Codice degli appalti è una follia. Questa l'opinione del sindaco di Polesella e vicesegretario del Pd Leonardo Raito riguardo la notizia che giunge da Roma sulla modifica dei requisiti e dei criteri per l'assegnazione degli appalti pubblici.
«Come si fa a riformarlo con un decreto legge che dura 60 giorni con forza di legge, che quindi obbliga tutti ad adeguarsi, se poi può cadere e riportare tutto al punto di partenza? spiega Raito nella sua dura presa di posizione Bisogna farlo capire alla gente. Sono cose allucinanti, prodotte da chi non sa neanche di essere al mondo. Una roba che sta bloccando tutto e provocando inenarrabili sofferenze al mondo delle imprese». «Parlate con le imprese, parlate con chi gestisce gli appalti continua il sindaco di Polesella Sono stati costretti, e lo ripeto, per decreto legge, col rischio di un provvedimento a scadenza, di adeguare modulistica, sistema di gare, di aprire all'inverosimile la platea dei partecipanti alle gare. Se il Codice degli appalti forniva le opportunità di operare, in regime di concorrenza, con invito a ditte rispettando il criterio di rotazione, consentendo, ad esempio, di mantenere una certa attenzione al mondo delle imprese locali, adesso, in nome di un'iper-concorrenza, le risorse di un territorio non potranno neanche più lontanamente supportare il territorio stesso. Delle prove? Andate a vedere chi si è aggiudicato in Polesine le ultime gare di una certa rilevanza e poi ne parliamo».
Raito, poi, punta l'indice soprattutto contro i Cinque stelle: «Credete che la piattaforma Rousseau possa decidere della vita e della morte delle imprese italiane? Di Maio, che si dovrebbe occupare di sviluppo economico, si dimostra del tutto incapace di comprendere come funziona il mondo - continua il sindaco di Polesella - O semplicemente, dato che non si è laureato e forse non ha fatto l'esame corrispondente, non conosce la differenza tra legge e decreto. Tutti i provvedimenti varati stanno massacrando il sistema delle imprese e, di conseguenza, incrementando i tassi di disoccupazione e il crollo del mondo del lavoro. Ma in fin dei conti, dopo la sparata Whirlpool, poi smentita dai fatti, dopo la tragedia della Mercatone Uno, cosa dobbiamo aspettarci da questa gente? Speriamo vadano a casa presto. Lasceranno solo macerie».
A.Luc.
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