IL CASO
ROVIGO Le dimissioni di un medico dell'Ulss 5 Polesana diventano un caso

Lunedì 23 Settembre 2019
IL CASO
ROVIGO Le dimissioni di un medico dell'Ulss 5 Polesana diventano un caso social, con post, tweet e video che hanno scatenato un'ondata di commenti. Il medico in questione è la dottoressa Barbara Balanzoni, anestesista, 41anni, originaria di Crevalcore, che ha con l'Ulss Polesana un incarico libero professionale all'interno dell'Unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione, dal 29 settembre 2018, con il rinnovo lo scorso luglio: 36 ore a settimana con un compenso di 60 euro all'ora.
CONTRATTO A TERMINE
Una dei tanti medici gettonisti assunti per tamponare l'emergenza della carenza di personale medico, che in un video spiega di essersi dimessa dopo essersi trovata in dissenso con una collega del 118. Tutto è su Facebook: «Si richiede trasporto da Medicina a Pronto soccorso Rovigo, medicalizzato, di paziente con sospetta embolia polmonare / infarto intestinale. Mi viene riferito che il medico del 118 di Trecenta non ritiene di accompagnare il paziente. Esprimo dissenso».
MEDICO IN AMBULANZA
In calce a questa nota scritta a mano, il commento della dottoressa: «Mie cd dimissioni Ulss 5 polesana: ecco qui il documento che dimostra il mio dissenso rispetto a una scelta che ho ritenuto sbagliata. Il paziente critico va trasportato dal medico. Lavorare per un ospedale che non apre un dibattito sulla vicenda e che mi contesta di avere fatto valutazioni (scritte) inopportune non è un posto in cui gradisco lavorare. Fine. Tutto molto semplice».
CRITICHE SOCIAL
Il 15 settembre, invece, aveva scritto, sempre su Facebook: «Se il 118 deve andare avanti con medici incapaci, oppure con semplici infermieri, forse è meglio se cominciamo a invitare i cittadini a usare il più possibile i propri mezzi. Chi non può, beh ....auguri! Siamo in balia di folli #sapevatelo». A creare una particolare attenzione sulla vicenda, il fatto che la dottoressa Balanzoni sia estremamente attiva sui social, con decine di post al giorno, in particolare come alfiere di una battaglia per ribadire la netta differenza fra la professione medica e quella infermieristica. Con botta e risposta in calce ad alcuni post che, a volte, sono assai pepati. E' per questo che, proprio sabato, sul giornale online Nurse Times, testata di informazione in ambito infermieristico, è comparso un articolo dal titolo L'Adi segnala la condotta della Balanzoni alla Aulss 5 Polesana: lei si dimette, nel quale si spiega che «Pochi giorni fa è arrivata all'Aulss 5 la segnalazione dell'Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico firmata dal dott. Mauro Di Fresco. Un elenco dettagliato di azioni diffamatorie messe in atto dalla Balanzoni, che hanno impegnato i vertici della direzione sanitaria della Aulss 5, ignari di questa sua particolare ossessione manifestata sui social. La segnalazione sulla condotta etica della Balanzoni è stata ricevuta e ampiamente discussa in direzione sanitaria. E mentre in direzione sanitaria si discuteva, lei si è dimessa, anticipando eventuali sanzioni disciplinari».
DISSENSO CON IL 118
La dottoressa, sempre su Facebook, sabato mattina alle 9.23 ha inviato una Pec al protocollo dell'Ulss 5 chiedendo una smentita a quanto riportato nell'articolo, con un conto alla rovescia post dopo post, sfociato poi nel video in cui spiega il motivo del suo abbandono dell'incarico, dove spiega il dissenso nato con la collega del 118 sul trasporto medicalizzato del paziente da Trecenta a Rovigo e che aveva poi scritto una mail annunciando che col mese di settembre il suo incarico sarebbe terminato. «Non mi conviene stare in un ospedale così esposto ai disservizi, spero che l'Ulss 5 si renda conto che deve migliorare tante cose», chiosa a margine.
IL DIRETTORE GENERALE
Secco il commento del direttore generale dell'Ulss Antonio Compostella: «La dottoressa è una libera professionista ed aveva con noi uno di quei contratti per far fronte alla carenza di medici e stiamo già attivando altri contratti. Ha mandato una segnalazione dicendo che intendeva rescindere il contratto - spiega - Una scelta individuale e non entro nel merito perché nella vicenda ci sono molti aspetti di natura personale. Sulle sue dichiarazioni, posso solo dire che il personale medico e infermieristico del 118 opera secondo protocolli prestabiliti».
Francesco Campi
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